Salve a tutti,
Vorrei sapere se legalmente e tecnicamente è possibile far vendere a filiali di catene di supermercato e/o catene di negozi di informatica, calcolatori con preistallato Ubuntu al posto di Windows.
Questo significa:
-Si può legalmente distribuire Ubuntu in questa maniera?
-E' pensabile per le filiali di grandi catene ottenere macchine senza preinstallata la tassa Microsoft?
Per quel che riguarda le fondazioni:
-Possono fare e ridistribuire una sotto-distro di Ubuntu, con aggiustamenti grafici e riconfigurazione di alcuni software, chiamandola "Ubuntu XYZ"?
Dai, su! DItemi che esiste già un facile e poco burocratico protocollo per realizzare quest'idea.
[Ovviamente Fondazione e Supermercati da convincere ce li ho già.]
Come i soggetti privati possono contribuire alla diffusione di Ubuntu?
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- digy79
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Re: Come i soggetti privati possono contribuire alla diffusione di Ubuntu?
ciao
Nei supermercati a dire il vero non ho ancora mai visto pc senza windows preinstallato ...per le catene di negozi di informatica il discorso è diverso: essedi vende già dei pc con preinstallato kubuntu (selecta open), quindi penso che "legalmente" non ci siano problemi...se lo fanno loro possono farlo anche altri immagino.
Comunque non sono un avvocato e non mi intendo di questioni legali, ti consiglio di aspettare il parere di qualcuno più competente di me in materia .
Comunque, anche allo scopo di distribuire ubuntu come sistema operativo preinstallato esiste, a partire dalla versione 5.10, la possibilità di installazione OEM. Leggi quì:
http://www.ubuntu-it.org/index.php?modu ... eturnid=29
Se come soggetto privato vuoi contribuire alla diffusione di ubuntu potresti anche ordinare alcune copie gratuite e regalarle agli amici. Io ho fatto così ed ho convertito, con grande soddisfazione, tre persone a ubuntu
Nei supermercati a dire il vero non ho ancora mai visto pc senza windows preinstallato ...per le catene di negozi di informatica il discorso è diverso: essedi vende già dei pc con preinstallato kubuntu (selecta open), quindi penso che "legalmente" non ci siano problemi...se lo fanno loro possono farlo anche altri immagino.
Comunque non sono un avvocato e non mi intendo di questioni legali, ti consiglio di aspettare il parere di qualcuno più competente di me in materia .
Comunque, anche allo scopo di distribuire ubuntu come sistema operativo preinstallato esiste, a partire dalla versione 5.10, la possibilità di installazione OEM. Leggi quì:
http://www.ubuntu-it.org/index.php?modu ... eturnid=29
Se come soggetto privato vuoi contribuire alla diffusione di ubuntu potresti anche ordinare alcune copie gratuite e regalarle agli amici. Io ho fatto così ed ho convertito, con grande soddisfazione, tre persone a ubuntu
Ultima modifica di digy79 il giovedì 16 febbraio 2006, 15:42, modificato 1 volta in totale.
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Re: Come i soggetti privati possono contribuire alla diffusione di Ubuntu?
se installi ubuntu su un pc e vendi il pc nessuno può dirti niente, so di catene che lo fanno e anche produttori HW che si prestano
se fai una sotto distribuzione di ubuntu nessuno può dirti niente, ma forse ubuntu è un marchio registrato quindi conviene che prima li contatti, comunque se si tratta solo di riconfigurare un paio di applicazioni e grafica io non starei a fare un'alrta distro, farei finta di niente e via, di distro ce ne sono già troppe a mio avviso
se fai una sotto distribuzione di ubuntu nessuno può dirti niente, ma forse ubuntu è un marchio registrato quindi conviene che prima li contatti, comunque se si tratta solo di riconfigurare un paio di applicazioni e grafica io non starei a fare un'alrta distro, farei finta di niente e via, di distro ce ne sono già troppe a mio avviso
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Re: Come i soggetti privati possono contribuire alla diffusione di Ubuntu?
Si certo .... puoi liberamente copiare e redistribuire Ubuntu senza problemi, anzi in teoria potresti anche rivendere le copie ottenute gratis.McFranzo ha scritto: Salve a tutti,
Vorrei sapere se legalmente e tecnicamente è possibile far vendere a filiali di catene di supermercato e/o catene di negozi di informatica, calcolatori con preistallato Ubuntu al posto di Windows.
Questo significa:
-Si può legalmente distribuire Ubuntu in questa maniera?
-E' pensabile per le filiali di grandi catene ottenere macchine senza preinstallata la tassa Microsoft?
Puoi liberamente utilizzare Ubuntu come base per creare una qualsiasi altra distribuzione, come del resto farà Mepis tra un po', ma non puoi chiamarla Ubuntu xyz nè mettere il logo Ubuntu.Per quel che riguarda le fondazioni:
-Possono fare e ridistribuire una sotto-distro di Ubuntu, con aggiustamenti grafici e riconfigurazione di alcuni software, chiamandola "Ubuntu XYZ"?
Dai, su! DItemi che esiste già un facile e poco burocratico protocollo per realizzare quest'idea.
[Ovviamente Fondazione e Supermercati da convincere ce li ho già.]
Sia il termine Ubuntu che il suo logo sono di proprietà Canonical. Se proprio vuoi utilizzare il logo e/o la parola ubuntu devi ottenere una autorizzazione da Canonical.
Ciao
Benjamin
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