linuxiani motociclisti?

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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da et4beta »

Benvenuto tra noi!
Io invece, data l'età, dopo la mia Honda VFR1200F sono dovuto passare ad un qualcosa di più "tranquillo"(vedi avatar) ed ora ho una CRF 1000 DCT alias Africa Twin con cambio automatico. Scelta dolorosa imposta dal polso sinistro che sopo qualche decina di minuti di misto iniziava a far male e ad indurmi a risparmiare pericolosamente sulle cambiate. Ora è molto piacevole, ma non è la stessa cosa. Pazienza, bisogna sapersi accontentare. :(
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da Bubu »

et4beta ha scritto:
lunedì 4 maggio 2020, 1:33
Benvenuto tra noi!
Io invece, data l'età, dopo la mia Honda VFR1200F sono dovuto passare ad un qualcosa di più "tranquillo"(vedi avatar) ed ora ho una CRF 1000 DCT alias Africa Twin con cambio automatico. Scelta dolorosa imposta dal polso sinistro che sopo qualche decina di minuti di misto iniziava a far male e ad indurmi a risparmiare pericolosamente sulle cambiate. Ora è molto piacevole, ma non è la stessa cosa. Pazienza, bisogna sapersi accontentare. :(
Non per farmi gli affari tuoi, ma cambiare senza frizione no?
Se poi ti piaceva di già l'Africa Twin col doppia frizione è un altro discorso.
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da et4beta »

Bubu ha scritto:
lunedì 4 maggio 2020, 12:30
...............

Se poi ti piaceva di già l'Africa Twin col doppia frizione è un altro discorso.
Caro "Bubu" leggendo qua e la ho notato che tu sei un po' "estremo" e ti assicuro che se della moto non mi interessasse più di tanto, se ci andassi sempre da solo e non anche con la moglie, e magari se me la pagassero gli altri, non sarebbe un grosso problema cambiare senza frizione, anche se sul misto stretto non è come in pista, la frizione ogni tanto ci vuole ma, non è questione di volerla o non volerla usare è questione, dopo un po', di non poterla più usare perché il dolore a stento mi permette di impugnare la manopola, figuriamoci di tirare la leva e "purtroppo" su strada non ci sono solo le curve, ma ci sono i semafori, gli stop, i passaggi pedonali e tante altre occasioni in cui la frizione ci vuole e se il polso non ce la fa più e non si possono più stringere le dita né rilasciarle come si vorrebbe è un bel problema, ed una volta che il mio polso è andato "out of service" e non posso più fermarmi sennò non riparto più, che faccio? Chiamo il carro attrezzi e mi faccio riportare a casa? Cosa vuoi purtroppo si "cresce"! Quindi cerca di vedere il problema a 360°, non solo dal tuo punto di vista, perché ti auguro che la tua buona condizione fisica duri il più possibile ma ti suggerisco di renderti conto fin da ora che le cose cambieranno e non certo in meglio, per cui se arriverai "dove e come" sono io, vedrai che l'automatico, potresti dovertelo far piacere se vuoi continuare ad usare una 2 ruote, ed anche tu troverai chi ti dirà "Non per farmi gli affari tuoi, ma cambiare senza frizione no?" :D Bé adesso sai anche cosa rispondere. ;)
In quanto alle moto mi piacciono tutte a prescindere dato che è dal lontano '64 che le uso, ci sono certe le cui caratteristiche mi "intrigano" di più, non certo il cambio DCT che, anche se è una interessante soluzione meccanico/idraulica, preferirei non dover avere, anche perché per usarlo manualmente come sequenziale per un'andatura più "allegra", dopo tanti anni con quello tradizionale, sono costretto a pensare, cosa a cui non sono abituato. Spero di fare in tempo ad abituarmici! :D Ma mi sono abituato a tutti i cambiamenti dei cambi nel corso degli anni, con la leva inizialmente a destra con la prima in alto, poi a sinistra sempre con la prima in alto, poi sempre sinistra con la prima in basso, quindi sono fiducioso di riuscire ad abituarmi anche a questo! Ho solo un dubbio .... e riguarda il tempo a disposizione per farlo! :sisi:
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da Bubu »

Se non ce la fai nemmeno a fermarti è un altro discorso.
Me lo potevi dire senza lanciarti in giudizi sul mio modo di vivere la moto, ma vabbè.
Buona strada ✌️
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da et4beta »

Mi dispiace se lo hai preso come un "giudizio", primo perché non era di certo mia intenzione, secondo perché proprio non lo è, è solo una spiegazione pacata della situazione, mi duole di non essere stato chiaro.
Forse nel tuo primo intervento sei stato un po' "precipitoso" presumendo che le ragioni della mia scelta fossero altre e ipotizzando potesse quasi essere una scusa, ipotesi però fatta senza averne gli elementi. Elementi che mi hai indotto tu a rivelare nei particolari, cosa che mi sarei anche risparmiato soprattutto se avessi immaginato che lo spiegare le cose potesse essere preso per un "giudizio".
Ma nessun problema da parte mia, diciamo che in merito alla salute c'è di molto peggio! È comunque normale che ognuno veda le cose con proprio metro, solo l'esperienza riesce ad affrancarti da questo(e non sempre), anche io quando ero più giovane e vedevo mio padre che con il giornale in mano non gli bastavano più le braccia allungate per riuscire a leggerlo e doveva mettersi gli occhiali, vedendo la grossezza dei caratteri di stampa gli chiedevo: "Ma come fai a non vedere quelli?" Io a quel tempo ci vedevo benissimo e non pensavo certamente alla presbiopia senile. Ora invece so benissimo cosa significasse lo sguardo che mi dava! :D È così che vanno le cose.

A chiarimento: il termine "estremo", che ho usato nel mio post precedente, era riferito al tuo "io motociclista" che naturalmente ti fa vedere le cose in altro modo rispetto a chi ha un diverso "io motociclista". Senza che necessariamente uno sia migliore o peggiore dell'altro, sono solo diverse interpretazioni della stessa passione.
Buona strada anche a te.
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da Bubu »

Dopo due mesi in quarantena uso la moto anche per andare a pisciare
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da Stealth »

Bubu ha scritto:
martedì 26 maggio 2020, 19:42
Dopo due mesi in quarantena uso la moto anche per andare a pisciare
Immagine
:birra:
ps: bel casco, anche se un po' britannico. ma vista la moto ci sta
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da et4beta »

Anche il sottoscritto un paio di uscite in moto se le è già fatte, ma stranamente in entrambe non mi sono dovuto fermare e me la sono riportata a casa. Ho detto stranamente perché in ognuna delle due ho superato i 200 km di percorrenza e un po' di tempo ci vuole a farli.
Ma lasciando perdere i "bisogni" e tornando al bisogno di andare in moto, non dico certo una novità se affermo che è comunque sempre una "goduria" pazzesca andarsene in giro su due ruote.
Ho dovuto però constatare che il comportamento di quelli alla guida della auto sembra peggiorato nel "post virus", proprio così, pare impossibile ma è quel che mi è sembrato. Sarà che molti si sono abituati a girare con pochissimo traffico ma han preso la brutta abitudine di fare manovre assurde, come se non ci fossero altri in circolazione. Sempre peggio!
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da Bubu »

Oggi ho aiutato a ripartire un ragazzo fermo sulla provinciale per Volterra, con una EXC 125 ingolfatissima.
La sua prima moto, la sua prima uscita, la sua prima smanovellata senza candela per spurgare la camera.
Mi sono commosso come a vedere un cucciolo di foca, aveva lasciato il rubinetto su PRI.

Quando in futuro vedrà un motociclista in difficoltà magari si ricorderà di oggi e renderà il favore.
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da et4beta »

La speranza è sempre quella, a volte però le buone azioni non hanno il giusto premio.
Il fatto citato mi ricorda che nel 1972 vendetti la mia Ducati 450 Scrambler per farmi la Aermacchi - Harley Davidson 350 TV, la sorte poi giustamente mi punì per averlo fatto .... ma questo non c'entra. Mi stavo facendo un giro in città con la nuova moto quando vedo più avanti, ferma in mezzo alla strada, una moto col tizio che stava pestando sulla pedivella d'avviamento come un dannato e ormai allo stremo delle forze. Riconosco subito dalla targa la mia ex moto e mi fermo per sentire cosa succedeva. A farla breve il tizio mi dice che quella moto lo fa dannare perché non si vuole mettere in moto, al che gli dico subito che fino a poco tempo prima è stata mia e di problemi ad avviarsi non ne ha mai avuti, e gli chiedo di far provare a me. Innanzitutto lo esorto a non avviare tenendo la moto sul cavalletto laterale(che infatti era tutto piegato verso l'esterno) e che se non voleva farlo senza cavalletto almeno tenerla su quello centrale, così la metto su quello, gli faccio vedere che andava spinta in giù lentamente con appena il peso del corpo la pedivella della messa in moto mettendo in compressione al punto morto superiore, poi sempre tenendo il piede appena appoggiato sulla pedivella, una leggera tirata alla leva dell'alzavalvola finché si sentiva la pedivella scendere appena e quindi lasciare la l'alzavalvola, a quel punto un filo di gas e una bella spinta alla pedivella e il motore pom .... pom .... pom era in moto. Gliel'ho fatto vedere qualche volta, l'ho fatto fare anche a lui con successo ed alla fine ci siamo salutati con tanti ringraziamenti da parte sua e soddisfazione da parte mia convinto che ora la moto fosse in buone mani.
MI sbagliavo, dopo qualche tempo ero in giro i moto(non avevo altro per spostarmi) te lo rivedo fermo che stava pestando sulla pedivella come un dannato con la moto sul cavalletto laterale ..... ho avuto una stretta al cuore ed ho immediatamente svoltato in una laterale eclissandomi. Mi è dispiaciuto per la moto ma certe persone devono fare qualcos'altro!
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da frapox »

et4beta ha scritto:
mercoledì 27 maggio 2020, 20:45
La speranza è sempre quella, a volte però le buone azioni non hanno il giusto premio.
Il fatto citato mi ricorda che nel 1972 vendetti la mia Ducati 450 Scrambler per farmi la Aermacchi - Harley Davidson 350 TV, la sorte poi giustamente mi punì per averlo fatto .... ma questo non c'entra. Mi stavo facendo un giro in città con la nuova moto quando vedo più avanti, ferma in mezzo alla strada, una moto col tizio che stava pestando sulla pedivella d'avviamento come un dannato e ormai allo stremo delle forze. Riconosco subito dalla targa la mia ex moto e mi fermo per sentire cosa succedeva. A farla breve il tizio mi dice che quella moto lo fa dannare perché non si vuole mettere in moto, al che gli dico subito che fino a poco tempo prima è stata mia e di problemi ad avviarsi non ne ha mai avuti, e gli chiedo di far provare a me. Innanzitutto lo esorto a non avviare tenendo la moto sul cavalletto laterale(che infatti era tutto piegato verso l'esterno) e che se non voleva farlo senza cavalletto almeno tenerla su quello centrale, così la metto su quello, gli faccio vedere che andava spinta in giù lentamente con appena il peso del corpo la pedivella della messa in moto mettendo in compressione al punto morto superiore, poi sempre tenendo il piede appena appoggiato sulla pedivella, una leggera tirata alla leva dell'alzavalvola finché si sentiva la pedivella scendere appena e quindi lasciare la l'alzavalvola, a quel punto un filo di gas e una bella spinta alla pedivella e il motore pom .... pom .... pom era in moto. Gliel'ho fatto vedere qualche volta, l'ho fatto fare anche a lui con successo ed alla fine ci siamo salutati con tanti ringraziamenti da parte sua e soddisfazione da parte mia convinto che ora la moto fosse in buone mani.
MI sbagliavo, dopo qualche tempo ero in giro i moto(non avevo altro per spostarmi) te lo rivedo fermo che stava pestando sulla pedivella come un dannato con la moto sul cavalletto laterale ..... ho avuto una stretta al cuore ed ho immediatamente svoltato in una laterale eclissandomi. Mi è dispiaciuto per la moto ma certe persone devono fare qualcos'altro!
O forse, semplicemente, la tua ex-moto non faceva per lui. ;)

Quante persone oggi saprebbero come gestire una moto retrò con tutte quelle accortezze? Per fortuna c'è l'accensione elettronica da un pezzo.
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da et4beta »

Io potrei capire che oggi, tutti abituati ad avviamento elettrico, accensione elettronica, iniezione e starter automatico, trovarsi ad usare un mezzo "retrò" potrebbe inizialmente spiazzare, ma allora le moto erano così e basta, quindi il tipo non si poteva aspettare altro da un monocilindrico di quella cilindrata. Anche chi gliel'ha venduto, che conoscevo, era persona poco affidabile e che evidentemente ha badato solo a vendere, ma dopo che gli ho fatto vedere come doveva fare, non è che ci volesse poi tanto ad attenersi a quello e ti assicuro che non aveva il benché minimo problema ad avviarsi nonostante il carburatore Dell'Orto.
L'unico problema di carburazione di quella moto, proprio per il fatto di essere a carburatore, era quando si andava in montagna che verso i 1000 m.s.l. iniziava a perdere colpi e ad essere scorbutica, ma bastava cambiare il getto del massimo che era da 135 con uno da 130 e tornava perfetta. Bisognava poi ricordarsi, quando si scendeva, di fare il contrario altrimenti andava fiacca e scaldava un po'. Ma sai, una volta toccava arrangiarsi, però c'era il vantaggio che era tutto lì a portata di mano e con un cacciavite piano(quelli a croce s'usavano poco), un paio di pinze, una chiave da 10 e una piccola serie di chiavi a brugola facevi tutto. Con le moto di oggi sarebbe impensabile fermarsi a lato strada a fare operazioni simili, solo per togliere fianchetti in plastica, coperchi vari e chissà cos'altro ci vuole l'attrezzatura di un'officina
Penso che sia questione di predisposizione, per fare bene certe cose c'è chi ci arriva da solo e c'è chi ha bisogno di un input ma alla fine entrambi le cose le fanno correttamente, c'è poi chi né da solo né con un input riesce a fare a modo ciò che dovrebbe, insomma non impara mai.
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da frapox »

et4beta ha scritto:
giovedì 28 maggio 2020, 10:26
Io potrei capire che oggi, tutti abituati ad avviamento elettrico, accensione elettronica, iniezione e starter automatico, trovarsi ad usare un mezzo "retrò" potrebbe inizialmente spiazzare, ma allora le moto erano così e basta, quindi il tipo non si poteva aspettare altro da un monocilindrico di quella cilindrata. Anche chi gliel'ha venduto, che conoscevo, era persona poco affidabile e che evidentemente ha badato solo a vendere, ma dopo che gli ho fatto vedere come doveva fare, non è che ci volesse poi tanto ad attenersi a quello e ti assicuro che non aveva il benché minimo problema ad avviarsi nonostante il carburatore Dell'Orto.
L'unico problema di carburazione di quella moto, proprio per il fatto di essere a carburatore, era quando si andava in montagna che verso i 1000 m.s.l. iniziava a perdere colpi e ad essere scorbutica, ma bastava cambiare il getto del massimo che era da 135 con uno da 130 e tornava perfetta. Bisognava poi ricordarsi, quando si scendeva, di fare il contrario altrimenti andava fiacca e scaldava un po'. Ma sai, una volta toccava arrangiarsi, però c'era il vantaggio che era tutto lì a portata di mano e con un cacciavite piano(quelli a croce s'usavano poco), un paio di pinze, una chiave da 10 e una piccola serie di chiavi a brugola facevi tutto. Con le moto di oggi sarebbe impensabile fermarsi a lato strada a fare operazioni simili, solo per togliere fianchetti in plastica, coperchi vari e chissà cos'altro ci vuole l'attrezzatura di un'officina
Penso che sia questione di predisposizione, per fare bene certe cose c'è chi ci arriva da solo e c'è chi ha bisogno di un input ma alla fine entrambi le cose le fanno correttamente, c'è poi chi né da solo né con un input riesce a fare a modo ciò che dovrebbe, insomma non impara mai.
Si capisco quello che dici ma alla fine i tempi cambiano (per fortuna) e se una volta dovevi avere tutto sto bagaglio di conoscenze e attrezzi per gestire un mezzo a due ruote, oggi non serve. Anche grazie all'elettronica i mezzi sono più user friendly, certo il prezzo da pagare è che le riparazioni DIY sono meno fattibili o non lo sono proprio. Ma non importa, oggi anche un quasi-profano può andare in giro e divertirsi ugualmente senza troppe menate. Che alla fine è quello che conta.
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da et4beta »

Eh sì i tempi cambiano, ma la passione è sempre uguale ed è forse l'unica cosa che hanno in comune i motociclisti di oggi con quelli di allora.
A quei tempi .... mannaggia che brutta frase, però è così, dicevo a quei tempi il bagaglio di esperienza era indispensabile se volevi, con i pochi soldi a disposizione, permetterti di andare in moto ed allontanarti un po' da casa. Le moto e gli scooter di allora, quando facevi un "viaggio" non tornavano mai del tutto a casa perché o svitato o rotto qualcosa per strada si perdeva sempre e riuscire a tornare a casa era già un grosso risultato, mentre pretendere di farlo riportando la moto così com'era partita un assurdo. Di quelle che ho avuto solo la Ducati Scrambler di cui parlavo non mi ha mai tradito. Moto certamente non perfetta ma per allora, come moto italiana definirla eccezionale non è esagerato. Sto parlando ovviamente della 2ª serie, come la mia, quella col cuscinetto di banco maggiorato, la 1ª serie(parlo delle 350 e 450, non le 250) spezzava immancabilmente l'albero motore.
I miei casi più clamorosi, non certo gli unici, di avarie in viaggi di allora che ricordo sono:
1966 - Viaggio ad Hannover in Lambretta(modello 150 Silver), un amico per passeggero e bagaglio costituito da 2 valige in similcartone sul portapacchi posteriore. Al ritorno ci fermiamo a dormire in un Ostello di Kehl in Germania separata da Strasburgo dal Reno. Avendo tempo abbiamo deciso di andare a visitare Strasburgo passando la frontiera Germania-Francia, ma durante il giro si è letteralmente "aperta" la marmitta e lascio immaginare il rumore. Sta di fatto che arrivati alla frontiera per tornare all'ostello in Germania i doganiere tedesco sentito il rumore ci ha rimandato indietro. Disperati perché avevamo tutto il bagaglio di là ci siamo messi a pensare come fare, ebbene per farla corta mi sono tolto la maglietta(poi ho raccontato a mia madre che me l'avevano rubata) l'abbiamo intrisa di acqua e legata stretta con avvolto anche del fil di ferro(una bobina di quello sempre dietro), siamo tornati alla frontiera e aspettato che cambiasse il doganiere e così siamo passati. Però la maglietta era bruciata quindi tutte la altre frontiere passate a spinta.
1972 - Anno del terremoto in Ancona, viaggio in Calabria con Aermacchi - H.D. 350 TV, eravamo in 3 moto, una identica alla mia e l'altra una Kawasaki 500 2T 3 cilindri. Partiti di pomeriggio quando sul piano delle 5 miglia prima di Roccaraso la moto improvvisamente si spegne. All'apertura del carter ho trovato il volano/generatore(in alluminio) spaccato e impianto di generazione corrente in corto circuito. Ho rimediato un volano Ducati in bronzo(tre volte più pesante) per la sola funzione meccanica di volano, non generatore, isolato il generatore dell'impianto elettrico e proseguito il viaggio utilizzando per l'accensione la corrente delle batteria che mi scambiavo con l'amico che aveva la moto come la mia(non viaggiavamo di notte). Al ritorno, da Vico Garganico ad Ancona, fatto con una sola batteria, in posizione corsaiola per favorire l'aerodinamica, quando sono andato ad appoggiare i piedi sulle pedivelle anteriori, quella di destra non c'era più ... persa per strada chissà dove. Per riavere il volano originale e l'impianto elettrico riparato(in garanzia) mi ci sono voluti 7 mesi. L'amico con la Kawasaki che aveva problemi con la centralina dopo un mese l'aveva avuta già sostituita. Quindi se qualcuno si chiedesse perché allora abbiamo perso il treno nel mercato motociclistico, uno dei motivi lo può già trovare qui.
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da Stealth »

Per la mia generazione è inconcepibile, ma capisco che il mondo sia cambiato e mi ripeto tutti i giorni di NON stare sempre a guardare indietro. Non fosse altro che, altrimenti, sarei in carcere per strage :D
Quindi mi sforzo anche di capire che uno oggi vada in moto e non sappia cos'è una 13 a stella o una brugola. Se ha una vite lenta si ferma e chiama il carro attrezzi, e vabbè.
Nel caso del tizio, comunque, non è tanto questione di meccanica. Quando non capisci che, saltandoci sopra per accenderla, pieghi il cavalletto laterale tu non sei un cattivo motociclista, sei un idiota
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da frapox »

Stealth ha scritto:
giovedì 28 maggio 2020, 14:49
Per la mia generazione è inconcepibile, ma capisco che il mondo sia cambiato e mi ripeto tutti i giorni di NON stare sempre a guardare indietro. Non fosse altro che, altrimenti, sarei in carcere per strage :D
Quindi mi sforzo anche di capire che uno oggi vada in moto e non sappia cos'è una 13 a stella o una brugola. Se ha una vite lenta si ferma e chiama il carro attrezzi, e vabbè.
Nel caso del tizio, comunque, non è tanto questione di meccanica. Quando non capisci che, saltandoci sopra per accenderla, pieghi il cavalletto laterale tu non sei un cattivo motociclista, sei un idiota
Di certo non vincerà il premio nobel per la meccanica, sempre se esiste :lol:

Ma comunque io nella mia ignoranza meccanica so cosa sono una chiave del 13 e una brugola, solo che magari non avendo mai messo le mani ho la paura di fare qualche cazzata e fare peggio di quello che farebbe il meccanico portandogliela lì. Poi certo, l'esperienza non viene giu dal cielo, e bisogna farsela... Beh comunque per ora, almeno per me, il progetto moto è rimandato a data da destinarsi... :roll:
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da Bubu »

Vabbè, le moto moderne rispetto alle auto moderne restano ancora più accessibili meccanicamente in caso di emergenza.
Un bastardo come me che si porta dietro la borsetta con chiavi, fascette da elettricista e fil di ferro ha ancora la sua utilità.
Nelle auto siamo arrivati a dover smontare mezza "roba" per cambiare una lampadina o un tubo che va alla cassa filtro, ma le moto bene o male sono rimaste quelle.
A parte gli impianti elettrici, che sono molto più complessi e meno accessibili che in passato.
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da et4beta »

Al giorno d'oggi avere "esperienze in meccanica" può aiutare a prevenire certi problemi o ad individuare la causa di altri ma, come ho detto, non aiuta più di tanto su eventuali interventi sulle moto attuali che necessitano di un corso(uno per ogni modello) solo per riuscire a smontare le plastiche senza romperne tante, e tra i materiali d'uso c'è sempre un kit di adesivo plastico bicomponente(non cianoacrilato), tanto qualche perno ogni tanto si schianta. Ma ai tempi che ho citato, soldi non ce n'erano e bisognava fare di necessità virtù e dal meccanico ci si andava solo per rotture gravi, ma tutta la manutenzione più o meno ordinaria toccava imparare a farsela da sé. C'è chi è appassionato di moto d'epoca ma con tutto il rispetto per me che le usavo sia per passione che come unico mezzo di trasporto, erano degli emeriti "cancheri" da dimenticare. Tutte praticamente artigianali e con difetti congeniti che nessuno si preoccupava di correggere, salvo che non fossero pregiudizievoli totalmente per il funzionamento, come ad esempio la Ducati Scrambler, col grosso difetto di progettazione del cuscinetto di banco piccolo, che nella 1ª serie avevano lasciato identico, nella 350 e nella 450, a quello della capostipite 250, e che non permetteva l'adozione di un albero motore più grosso e che nei modelli di maggior cilindrata si spezzava, ma ce n'è voluta e quanti alberi motore si son dovuti cambiare prima che ci mettessero rimedio! Ma allora in Ducati c'era un grosso disaccordo tra il settore commerciale e quello di progettazione, e purtroppo era il primo che aveva la meglio ed anche se i progettisti dicevano "non usate il motore che vorreste perché fa schifo! Usate quest'altro che abbiamo e che è migliore!", non cito per rispetto nomi e cognomi, anche se i personaggi in questione sono tra i più, ma ad avere la meglio era sempre la parte che amministrava forse bene risorse ma male l'andamento del marchio in un'ottica futura.
La Lambretta 150 aveva un motore che andava ogni tanto smontato perché il sistema di fasce elastiche del pistone tendeva a raccogliere i residui carboniosi dell'olio per miscela(che allora era di qualità vergognosa) provocando l'incollamento delle medesime e oltre alla perdita di compressione, comunque tollerabile, si aveva lo "scorrimento" dei gas roventi di combustione tra pistone e cilindro con surriscaldamento di entrambi e se il percorso era lungo e a velocità sostenuta(quindi raramente in città) si aveva il grippaggio. Per evitare ciò bisognava periodicamente tirare giù testa e cilindro, disincastrare le fasce elastiche dalle loro sedi , ripulire bene queste ultime, rimettere le fasce e rimontare il tutto, rifacendosi sempre da sé anche le guarnizioni nuove. Ma questa era diventata routine, così come in seguito, passato ai 4T, era routine la registrazione del gioco delle punterie dato che erano tutti motori ad aste e bilancieri, fino alla Ducati che fu, tra quelle che ho avuto, la prima con l'albero a camme in testa e quindi la registrazione andava fatta con la sostituzione degli spessori sotto ai bicchierini, operazione per cui non era sufficiente un cacciavite, una chiave da 10 e uno spessimetro, ma richiedeva un estrattore per le molle e via dicendo. Per fortuna che questo sistema non prevedeva una regolazione frequente.
Sembra quasi di voler far sfoggio di conoscenza, ma l'uso di una moto prevede delle attenzioni che su di un'auto possono anche non essere così importanti, e certi particolari, se non curati e soprattutto nelle moto con le prestazioni di quelle attuali, possono portare a situazioni di rischio e non sto parlando solo di rotture meccaniche.
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da et4beta »

Bubu ha scritto:
giovedì 28 maggio 2020, 17:33
Vabbè, le moto moderne rispetto alle auto moderne restano ancora più accessibili meccanicamente in caso di emergenza.
Un bastardo come me che si porta dietro la borsetta con chiavi, fascette da elettricista e fil di ferro ha ancora la sua utilità.
Nelle auto siamo arrivati a dover smontare mezza "roba" per cambiare una lampadina o un tubo che va alla cassa filtro, ma le moto bene o male sono rimaste quelle.
A parte gli impianti elettrici, che sono molto più complessi e meno accessibili che in passato.
Non conosco la tua età ma le moto di quando ero giovane io veramente bastava un po' di passione e potevi fare quasi tutto nel garage di casa, poi negli anni '70 le cose hanno iniziato rapidamente a cambiare ed oggi "mettere mano" dentro la carena di una moto forse non sarà così difficile ... ma arrivarci senza fare danni non lo trovo molto semplice. Sarà forse la perdita di sicurezza dovuta all'età? :D
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Re: linuxiani motociclisti?

Messaggio da Bubu »

et4beta ha scritto:
giovedì 28 maggio 2020, 17:36
Al giorno d'oggi avere "esperienze in meccanica" può aiutare a prevenire certi problemi o ad individuare la causa di altri ma, come ho detto, non aiuta più di tanto su eventuali interventi sulle moto attuali che necessitano di un corso(uno per ogni modello) solo per riuscire a smontare le plastiche senza romperne tante, e tra i materiali d'uso c'è sempre un kit di adesivo plastico bicomponente(non cianoacrilato), tanto qualche perno ogni tanto si schianta.
Le carene sono il minore dei problemi con le moto moderne, che siano rognose è una credenza alimentata dalle bestemmie di chi monta sovrastrutture in ABS o vetroresina aftermarket per andare in pista o per riparare la moto caduta, perché a meno di andare su prodotti di alta gamma, richiedono un po' di adattamento per calzare bene.
Anzi, le plastiche odierne hanno accoppiamenti molto migliori che quei catafalchi degli anni '80 tipo ZZR e simili, ma anche di molta roba dei primi 2000, se penso alla Ducati SS.
La vera differenza la vedi quando devi coinvolgere la centralina, e allora quelle sono cose fuori dalla portata del pinco pallino qualunque, tipo rimappare dopo aver sostituito scarico e filtro aria con pezzi più performanti.
E lì ci vuole l'officina autorizzata.
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