Cancel culture e linguaggi tecnici (...e oltre: NO pregiudizi, SI' critiche costruttive nei confronti di bias cognitivi)
Regole della sezione
- Vietate categoricamente discussioni e messaggi riguardanti politica e religione.
- Evitare l'apertura di discussioni e sondaggi del tipo "mi sta bene questo taglio di capelli?", "che dentifricio usate?" e altre banalità simili.
- Le discussioni che non rispettano le regole suddette, usano linguaggio e toni giudicati non adatti, saranno chiuse dal Gruppo Forum senza preavviso con eventuali provvedimenti sanzionatori.
- Per il resto, è sempre valido il regolamento del forum.
Cancel culture e linguaggi tecnici (...e oltre: NO pregiudizi, SI' critiche costruttive nei confronti di bias cognitivi)
Con l'avvento della morte di George Floyd ho osservato che sta prendendo molto piede la corrente di pensiero della cancel culture*. Probabilmente questo fenomeno c'era già da prima, ma non mi sono accorto finora di quanto fosse permeante. Potremmo anche ignorarlo, ma credo che questo sia un fenomeno che ci tocca da vicino: basti vedere la decisione di GitHub di abolire il termine master sulla sua piattaforma.
Il mio punto di vista è molto pragmatico. Bisognerebbe saper distinguere e separare il linguaggio usato per comunicare a fini politici e sociali (e qui ok, il cambiamento avrebbe il suo senso) dal linguaggio impiegato a fini esclusivamente tecnici: che io debba stilare un banale rapporto su di un intervento o che debba scrivere un articolo scientifico peer review il politically correct dovrebbe starne fuori, pena l'oggettività stessa del mio lavoro. A meno che il mio lavoro non sia effettivamente vocato al sociale. E nel caso dell'informatico che travaglia tra master e slave, connettori maschio e femmina, non lo è neanche lontanamente.
Io penso che comunicare con TUTTI in modo univoco e inequivocabile sia un problema primario. Penso che sia veramente ingenuo pensare che TUTTI abbiano la stessa elasticità mentale e propensione ad adattarsi su questioni sociali che magari non gli sfiorano nemmeno l'anticamera del cervello.
Ho postato un discorso simile su un gruppo di una comunità scientifica italiana. Non hanno fatto tardi ad arrivare gli strali e le invettive di linguisti e antropologi, definendo le mie osservazioni di poca rilevanza e adducendo che i miei argomenti sono in odore di difesa retrograda del privilegio, e di menefreghismo nei confronti della percezione e del vissuto di persone a cui i rimandi a un passato di oppressione legittimamente pesano.
Voi cosa ne pensate? E' davvero così? Davvero c'è necessità di cambiare la definizione di termini tecnici in nome della tolleranza o esiste il rischio che, così facendo, si generi una inevitabile confusione a ambiguità nella comunicazione tecnica (e sottolineo tecnica)?!
*: non me ne voglia @steff se uso un termine inglese e non il corrispettivo italiano, ma voglio enfatizzare l'origine anglosassone di questa tendenza.
Ultima modifica di korda il giovedì 20 maggio 2021, 8:51, modificato 1 volta in totale.
Io non sono Bagheera né Akela, io non frequento la Rupe.
Io sono Kaa: faccio ballare le scimmie alle Tane Fredde.
Io sono Kaa: faccio ballare le scimmie alle Tane Fredde.
- maur1x_15
- Scoppiettante Seguace
- Messaggi: 305
- Iscrizione: giovedì 22 giugno 2017, 11:24
- Sesso: Maschile
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
La mia opinione è che chi definisce sessisti, razzisti, schiavisti, eccetera, i termini informatici "master-slave", "maschio-femmina", "whitelist-blacklist", non ha ben chiaro quali siano le vere battaglie da combattere e le vere cause per cui lottare. Molto spesso chi fa polemica su questo è il primo che nella vita ha atteggiamenti maschilisti, razzisti e magari anche omofobi. Una persona che veramente ha a cuore la parità e l'uguaglianza non pensa a queste cose, le quali cambieranno da sé una volta raggiunta l'uguaglianza nella VITA REALE.
P.S.: io sono uno a cui il progressismo scorre nelle vene, per cui penso che chi mi attaccherà per queste affermazioni sia esattamente il tipo di persone che ho descritto sopra.
Computer: 120 GB SSD - 8 GB RAM - CPU Intel Pentium Gold 4415U@2.30 GHz x 4 - Windows 11 Home
- woddy68
- Rampante Reduce
- Messaggi: 8642
- Iscrizione: sabato 12 febbraio 2011, 14:23
- Desktop: Kde Plasma5
- Distribuzione: openSUSE Tumbleweed - KDE Neon
- Sesso: Maschile
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
Secondo me è un non problema, sono solo parole...quindi che restino quelle o che si cambino, sempre parole o meglio termini, sono. Per cui se mi fa un po' sorridere, cambiarli...mi fa ancor più sorridere chi non vuole alcun cambiamento.
Se un progetto decide che certi termini non devono essere utilizzati al proprio interno e vengono sostituiti, qual'è il problema ?
Se un progetto decide che certi termini non devono essere utilizzati al proprio interno e vengono sostituiti, qual'è il problema ?
Desktop - DELL Optiplex 7010 - Notebook HP 250
-Ho sempre accettato caramelle dagli sconosciuti-
-Ho sempre accettato caramelle dagli sconosciuti-
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
Vallo a dire a chi si deve occupare di aggiornare documentazione, magari pure in modo retroattivo. Oppure a chi fa manutenzione e deve cambiare nome del branch su tutti i progetti aperti.woddy68 ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 15:32Secondo me è un non problema, sono solo parole...quindi che restino quelle o che si cambino, sempre parole o meglio termini, sono. Per cui se mi fa un po' sorridere, cambiarli...mi fa ancor più sorridere chi non vuole alcun cambiamento.
Se un progetto decide che certi termini non devono essere utilizzati al proprio interno e vengono sostituiti, qual'è il problema ?
Io non sono Bagheera né Akela, io non frequento la Rupe.
Io sono Kaa: faccio ballare le scimmie alle Tane Fredde.
Io sono Kaa: faccio ballare le scimmie alle Tane Fredde.
- corradoventu
- Imperturbabile Insigne
- Messaggi: 3815
- Iscrizione: domenica 27 aprile 2008, 22:23
- Desktop: GNOME
- Distribuzione: Ubuntu 20.04, 22.04, 23.10, 24.04
- Sesso: Maschile
- Località: Rezzoaglio (GE)
- Contatti:
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
Mi sembra che questa mania del 'politically correct' (politicamente corretto?) stia sfiorando l'idiozia, basta pensare alla storia del bianco/nero negli scacchi.
Il bianco muove per primo: è razzista? Scacchi bianchi, scacchi neri dovrebbeo essere chiari/scuri? e la teoria gender?
Il bianco muove per primo: è razzista? Scacchi bianchi, scacchi neri dovrebbeo essere chiari/scuri? e la teoria gender?
Con o senza religione, i buoni si comportano bene e i cattivi male, ma ci vuole la religione per far comportare male i buoni.
(Steven Weinberg)
(Steven Weinberg)
- woddy68
- Rampante Reduce
- Messaggi: 8642
- Iscrizione: sabato 12 febbraio 2011, 14:23
- Desktop: Kde Plasma5
- Distribuzione: openSUSE Tumbleweed - KDE Neon
- Sesso: Maschile
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
...capisco, ma è una scelta del progetto su cui ti interfacci e non credo sia l'unica (scelta) che quel progetto ha fatto.korda ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 16:02Vallo a dire a chi si deve occupare di aggiornare documentazione, magari pure in modo retroattivo. Oppure a chi fa manutenzione e deve cambiare nome del branch su tutti i progetti aperti.woddy68 ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 15:32Secondo me è un non problema, sono solo parole...quindi che restino quelle o che si cambino, sempre parole o meglio termini, sono. Per cui se mi fa un po' sorridere, cambiarli...mi fa ancor più sorridere chi non vuole alcun cambiamento.
Se un progetto decide che certi termini non devono essere utilizzati al proprio interno e vengono sostituiti, qual'è il problema ?
Desktop - DELL Optiplex 7010 - Notebook HP 250
-Ho sempre accettato caramelle dagli sconosciuti-
-Ho sempre accettato caramelle dagli sconosciuti-
- a323109
- Entusiasta Emergente
- Messaggi: 1237
- Iscrizione: venerdì 26 luglio 2013, 19:23
- Desktop: Ubuntu
- Distribuzione: Ubuntu 22.04 LTS
- Sesso: Maschile
- Località: Area 51
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
E perchè negli scacchi il Re è il pezzo piu importante?corradoventu ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 16:13Mi sembra che questa mania del 'politically correct' (politicamente corretto?) stia sfiorando l'idiozia, basta pensare alla storia del bianco/nero negli scacchi.
Il bianco muove per primo: è razzista? Scacchi bianchi, scacchi neri dovrebbeo essere chiari/scuri? e la teoria gender?
Dovrebbe essere la regina
Keep calm
and
Return fire
and
Return fire
- wilecoyote
- Tenace Tecnocrate
- Messaggi: 15349
- Iscrizione: giovedì 20 agosto 2009, 16:21
- Desktop: Kubuntu et alii
- Distribuzione: 9.04 32bit 14/18/20/22.04 LTS 64bit
- Sesso: Maschile
- Località: Ceranesi - Ge
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
Salve, soluzione spiccia al problema, Me ne infischio bellamente !
Poi se ciò non è gradito, vadano al diavolo benpensanti, parrucconi, bigotti, trangender e la galuche tout…
Ciao
Poi se ciò non è gradito, vadano al diavolo benpensanti, parrucconi, bigotti, trangender e la galuche tout…
Ciao
ACER Extensa 5230E 2,2 Ghz cpu Celeron 900 hdd 160 GB Ram 1 GB scheda video Intel GM500
ACER Extensa 5635Z 2,2 Ghz cpu Celeron T3100 hdd 320 GB Ram 4 GB scheda video Intel Mobile 4
Quando una Finestra chiusa incontra un Pinguino la Finestra chiusa è una Finestra aperta.
ACER Extensa 5635Z 2,2 Ghz cpu Celeron T3100 hdd 320 GB Ram 4 GB scheda video Intel Mobile 4
Quando una Finestra chiusa incontra un Pinguino la Finestra chiusa è una Finestra aperta.
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
Vedi, @wilecoyote, anch'io se potessi me ne infischierei. E invece magari in azienda ci si deve sciroppare un corso di aggiornamento su queste cose e poi, magari, si deve perdere tempo una settimana per aggiornare tutta la documentazione e i progetti. A me farebbe girare un po' i fagioli, onestamente.wilecoyote ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 17:46Salve, soluzione spiccia al problema, Me ne infischio bellamente !
Poi se ciò non è gradito, vadano al diavolo benpensanti, parrucconi, bigotti, trangender e la galuche tout…
Ciao
Io non sono Bagheera né Akela, io non frequento la Rupe.
Io sono Kaa: faccio ballare le scimmie alle Tane Fredde.
Io sono Kaa: faccio ballare le scimmie alle Tane Fredde.
- noel80
- Entusiasta Emergente
- Messaggi: 2240
- Iscrizione: giovedì 11 settembre 2014, 2:49
- Desktop: Gnome w/Tile || KDE
- Distribuzione: Pop!_OS || SteamOS
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
Articolo interessante, ed inerente ( e IMHO): https://news.ycombinator.com/item?id=27175064
korda: qualche settimana fa c' era un'_intervista di una donna che portava la_sua esperienza da 20 in Amsterdam, dicendo che queste domande li' troverebbero una risposta semplicemente " basita ", almeno sul sociale , non saprei se sui temi tecnici sia differente.
korda: qualche settimana fa c' era un'_intervista di una donna che portava la_sua esperienza da 20 in Amsterdam, dicendo che queste domande li' troverebbero una risposta semplicemente " basita ", almeno sul sociale , non saprei se sui temi tecnici sia differente.
- maur1x_15
- Scoppiettante Seguace
- Messaggi: 305
- Iscrizione: giovedì 22 giugno 2017, 11:24
- Sesso: Maschile
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
immagino che se affermi questo oa323109 ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 17:32E perchè negli scacchi il Re è il pezzo piu importante?corradoventu ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 16:13Mi sembra che questa mania del 'politically correct' (politicamente corretto?) stia sfiorando l'idiozia, basta pensare alla storia del bianco/nero negli scacchi.
Il bianco muove per primo: è razzista? Scacchi bianchi, scacchi neri dovrebbeo essere chiari/scuri? e la teoria gender?
Dovrebbe essere la regina
a) non sei un giocatore di scacchi
o
b) sei ironico
perché la regina è a tutti gli effetti il pezzo più potente del gioco, considerato che può muoversi un tutte le direzioni per quanto vuole, e non è vincolata al non essere sotto scacco.
Computer: 120 GB SSD - 8 GB RAM - CPU Intel Pentium Gold 4415U@2.30 GHz x 4 - Windows 11 Home
- maur1x_15
- Scoppiettante Seguace
- Messaggi: 305
- Iscrizione: giovedì 22 giugno 2017, 11:24
- Sesso: Maschile
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
Sono d’accordo sul fatto che alcune persone esagerino ed estremizzino il politicamente corretto, ma qualunque cosa, se estremizzata, è sbagliata. Dire negro, frocio, e cose del genere in TV per far ridere è sbagliato (riferimento abbastanza esplicito), utilizzare termini tecnici che non offendono nessuno non è un reato capitale. I neri non saranno mai offeso dal fatto che la parola “blacklist” significa lista di cose bloccate, non ammesse, a cui viene negato l’accesso, non dovrebbe avere nessun riferimento alle persone nere. Così come per i correttori maschio-femmina, è chiaro il riferimento alle caratteristiche fisiche degli apparati riproduttori, ma nessuna donna sana di mente si offende per dei caspita di cavi elettrici.corradoventu ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 16:13Mi sembra che questa mania del 'politically correct' (politicamente corretto?) stia sfiorando l'idiozia, basta pensare alla storia del bianco/nero negli scacchi.
Il bianco muove per primo: è razzista? Scacchi bianchi, scacchi neri dovrebbeo essere chiari/scuri? e la teoria gender?
p.s: mod non vogliatemene per il
post consecutivo ma da telefono non possono citare più di un messaggio, piuttosto sarebbe utile se gli utenti potessero unire da sé i propri post consecutivi, sarebbe un bel risparmio di lavoro per voi
Computer: 120 GB SSD - 8 GB RAM - CPU Intel Pentium Gold 4415U@2.30 GHz x 4 - Windows 11 Home
- mikexu
- Scoppiettante Seguace
- Messaggi: 619
- Iscrizione: mercoledì 28 novembre 2012, 9:45
- Distribuzione: Lubuntu 18.04
- Sesso: Maschile
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
Scusate l'OTMauroTramonti ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 23:05immagino che se affermi questo oa323109 ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 17:32E perchè negli scacchi il Re è il pezzo piu importante?corradoventu ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 16:13Mi sembra che questa mania del 'politically correct' (politicamente corretto?) stia sfiorando l'idiozia, basta pensare alla storia del bianco/nero negli scacchi.
Il bianco muove per primo: è razzista? Scacchi bianchi, scacchi neri dovrebbeo essere chiari/scuri? e la teoria gender?
Dovrebbe essere la regina
a) non sei un giocatore di scacchi
o
b) sei ironico
perché la regina è a tutti gli effetti il pezzo più potente del gioco, considerato che può muoversi un tutte le direzioni per quanto vuole, e non è vincolata al non essere sotto scacco.
Se vogliamo dirla tutta però, ha più ragione lui quando dice che il Re è il pezzo più "importante". Come dici tu, la regina è il pezzo più potente, ma nel gioco il bersaglio principale è il Re. Se perdi la regina non è detto che perdi anche la partita. Lo scopo del gioco è sempre teso ad attaccare il Re avversario.
Avete visto la Balena Bianca?
Moby Dick non ti cerca. Sei tu, tu che insensato cerchi lei!
- maur1x_15
- Scoppiettante Seguace
- Messaggi: 305
- Iscrizione: giovedì 22 giugno 2017, 11:24
- Sesso: Maschile
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
possiamo dire che il re ha un’importanza simbolica, un po’ come il PdR: è formalmente la prima carica dello Stato, ma alla fine quello che prende le decisioni è il PdC. Questa è la dimostrazione che il politicamente corretto estremizzato porta a discussioni totalmente inutilimikexu ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 23:30Scusate l'OTMauroTramonti ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 23:05immagino che se affermi questo oa323109 ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 17:32E perchè negli scacchi il Re è il pezzo piu importante?corradoventu ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 16:13Mi sembra che questa mania del 'politically correct' (politicamente corretto?) stia sfiorando l'idiozia, basta pensare alla storia del bianco/nero negli scacchi.
Il bianco muove per primo: è razzista? Scacchi bianchi, scacchi neri dovrebbeo essere chiari/scuri? e la teoria gender?
Dovrebbe essere la regina
a) non sei un giocatore di scacchi
o
b) sei ironico
perché la regina è a tutti gli effetti il pezzo più potente del gioco, considerato che può muoversi un tutte le direzioni per quanto vuole, e non è vincolata al non essere sotto scacco.
Se vogliamo dirla tutta però, ha più ragione lui quando dice che il Re è il pezzo più "importante". Come dici tu, la regina è il pezzo più potente, ma nel gioco il bersaglio principale è il Re. Se perdi la regina non è detto che perdi anche la partita. Lo scopo del gioco è sempre teso ad attaccare il Re avversario.
Computer: 120 GB SSD - 8 GB RAM - CPU Intel Pentium Gold 4415U@2.30 GHz x 4 - Windows 11 Home
- a323109
- Entusiasta Emergente
- Messaggi: 1237
- Iscrizione: venerdì 26 luglio 2013, 19:23
- Desktop: Ubuntu
- Distribuzione: Ubuntu 22.04 LTS
- Sesso: Maschile
- Località: Area 51
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
Appunto, la regina è una specie di guardia del corpo del re.MauroTramonti ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 23:05immagino che se affermi questo oa323109 ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 17:32E perchè negli scacchi il Re è il pezzo piu importante?corradoventu ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 16:13Mi sembra che questa mania del 'politically correct' (politicamente corretto?) stia sfiorando l'idiozia, basta pensare alla storia del bianco/nero negli scacchi.
Il bianco muove per primo: è razzista? Scacchi bianchi, scacchi neri dovrebbeo essere chiari/scuri? e la teoria gender?
Dovrebbe essere la regina
a) non sei un giocatore di scacchi
o
b) sei ironico
perché la regina è a tutti gli effetti il pezzo più potente del gioco, considerato che può muoversi un tutte le direzioni per quanto vuole, e non è vincolata al non essere sotto scacco.
Sarebbe come dire che le guardie svizzere sono più importanri del Papa che proteggono
Keep calm
and
Return fire
and
Return fire
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
Io ribadisco che questo fenomeno non dovrebbe essere preso sottogamba. Soprattutto qui, considerato che una delle fondamenta del FOSS è appunto l'inclusività.
Tra parentesi una delle giustificazioni che adducono questo genere di antropologi nel nostro caso è che il mondo dell'informatica sia appannaggio quasi esclusivo del maschio bianco.
A seconda di come la si guardi la comunità Linux dovrebbe essere molto sensibile al problema oppure essere il bersaglio ideale di tali rivendicazioni.
Un altro spunto interessante che è emerso nella discussione che ho avuto è che avvallando questo genere di richieste ci si trovi poi costretti a legittimarne altre ancora più assurde.
Tra parentesi una delle giustificazioni che adducono questo genere di antropologi nel nostro caso è che il mondo dell'informatica sia appannaggio quasi esclusivo del maschio bianco.
A seconda di come la si guardi la comunità Linux dovrebbe essere molto sensibile al problema oppure essere il bersaglio ideale di tali rivendicazioni.
Un altro spunto interessante che è emerso nella discussione che ho avuto è che avvallando questo genere di richieste ci si trovi poi costretti a legittimarne altre ancora più assurde.
Io non sono Bagheera né Akela, io non frequento la Rupe.
Io sono Kaa: faccio ballare le scimmie alle Tane Fredde.
Io sono Kaa: faccio ballare le scimmie alle Tane Fredde.
- nuzzopippo
- Entusiasta Emergente
- Messaggi: 1624
- Iscrizione: giovedì 12 ottobre 2006, 11:34
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
korda ha scritto: ↑domenica 16 maggio 2021, 11:14...Voi cosa ne pensate? E' davvero così? Davvero c'è necessità di cambiare la definizione di termini tecnici in nome della tolleranza o esiste il rischio che, così facendo, si generi una inevitabile confusione a ambiguità nella comunicazione tecnica (e sottolineo tecnica)?!
Cito per tornare al cuore della questione (lasciando perdere il colore degli scacchi). Imho il "politicamente corretto" è ipocrisia bella e buona, della peggior specie ed instaurata ad arte per nascondere le vere problematiche insite nelle "cose", sviandole tramite problematiche false, costruite ad arte.
Personalmente sono per l'estrema chiarezza, non mi interessa per niente il "termine" bensì il fenomeno che esso descrive e considero chiunque contesti un termine perché "politicamente scorretto" in malafede e truffaldino, quindi soggetto ambiguo e da trattare con sospetto.
Tecnicamente, sarebbe di per se indifferente se il "proprietario" di un oggetto venga definito "master" o anche "parent" o magari "pater" o "mater" (come preferisco per le windows nei miei programmi), non di meno "master" è il termine solitamente utilizzato in programmazione ed è certamente più specifico del più generico "parent" tal volta usato e la chiarezza, in materia, è tutto.
Fatti non foste a viver come bruti ...
- PC ZERO
- Scoppiettante Seguace
- Messaggi: 449
- Iscrizione: sabato 26 febbraio 2011, 12:06
- Desktop: Xfce
- Distribuzione: Manjaro
- Sesso: Maschile
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
O viceversa, mi viene in mente il caso del doppiatore di Cleveland, mike henry che non essendo di colore non poteva più doppiarlo...non so come sia andata poi la cosa ma gli han fatto un sacco di pressioni al riguardo.korda ha scritto: ↑lunedì 17 maggio 2021, 6:48Io ribadisco che questo fenomeno non dovrebbe essere preso sottogamba.
Un altro spunto interessante che è emerso nella discussione che ho avuto è che avvallando questo genere di richieste ci si trovi poi costretti a legittimarne altre ancora più assurde.
Oppure la sparizione di Apu nei Simpson perché stereotipo degli indiani...uno tra l'altro, noi italiani quanti stereotipi abbiamo lì
Il fenomeno della cancel culture risale a molto tempo fa, basti vedere i doppiaggi americani delle serie giapponesi iper censurati e tagliati come quelli della mediaset dei tempi di bim bum bam, ora è esploso ed amplificato su un certo argomento ma che una grossa fetta di americani sia molto "tradizionalista" - se è il termine giusto - lo si sa da sempre.
Succede lo stesso qui con altri argomenti dove se non sei iper political correct vieni sbattuto fuori e linciato sul web...tipo che se uno dice in tv che secondo lui come opinione personale una famiglia dovrebbe essere formata da un padre ed una madre.
Il fatto è che la gente, come spesso accade nel globo, oramai ragiona sempre meno e se la prende con le stupidaggini perché non è capace di vedere i problemi reali; oppure li conosce ma non sa come fare, o ha paura di affrontarli perché l'avversario ha troppo potere e se la prende con qualcosa che è più alla sua portata sfogando tutto quello che ha dentro.
PS: Però nelle categorie black nei porno nessuno rompe le scatole eh? Quindi è vero che per far sparire il razzismo bisogna tirare fuori i cosiddetti.
HP 290 G4 Microtower PC Intel i3-10100 (8) @ 4.300GHz Intel CometLake-S GT2 [UHD Graphics 630] Ram 7776 MiB
Manjaro Xfce 64bit
Manjaro Xfce 64bit
-
- Rampante Reduce
- Messaggi: 5460
- Iscrizione: domenica 20 gennaio 2008, 1:13
- Desktop: Kubuntu
- Distribuzione: 20.04 x64
- Contatti:
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
PIù che cancel culture e politically correct io la chiamo la vendetta degli oppressi. Che si difendono per le precenti oppressioni opprimendo chi non considera la loro posizione personale/status/opinione/idea come la più corretta, colpendo a ripetizione, senza pietà, senza logica, senza senso.
E se da un lato questa vendetta la posso comprendere, mi spiace, non riesco a rispettarla. Un bullo è un bullo. Maschio, femmina, queer, non-binario, di qualsiasi tinta pantone o di qualsiasi credenza religiosa.
Ed il bullismo è ancora più odioso quando è fatto di cariche assegnate, dove il comportamento standard non è riconoscerne il pari valore di opinione, ma giustificare e ribadire in ogni momento possibile il proprio (più o meno misero) valore di carica.
E se da un lato questa vendetta la posso comprendere, mi spiace, non riesco a rispettarla. Un bullo è un bullo. Maschio, femmina, queer, non-binario, di qualsiasi tinta pantone o di qualsiasi credenza religiosa.
Ed il bullismo è ancora più odioso quando è fatto di cariche assegnate, dove il comportamento standard non è riconoscerne il pari valore di opinione, ma giustificare e ribadire in ogni momento possibile il proprio (più o meno misero) valore di carica.
Sono colui che fa cose che non servono...
Secondo Principio di Dilbert, di Scott Adams. "Si parte dalla certezza che siamo tutti idioti". Ed alcuni su questo mi ab-battono alla grande.
Come certificato dalla moderazione, incivile e maleducato. You have been warned.
Secondo Principio di Dilbert, di Scott Adams. "Si parte dalla certezza che siamo tutti idioti". Ed alcuni su questo mi ab-battono alla grande.
Come certificato dalla moderazione, incivile e maleducato. You have been warned.
- xavier77
- Gruppo Documentazione
- Messaggi: 7657
- Iscrizione: venerdì 21 settembre 2012, 16:37
- Desktop: GNOME, Xfce (e altri)
- Distribuzione: X/Ubuntu 22.04/20.04 + eOS + altre
- Sesso: Maschile
- Contatti:
Re: Cancel culture e linguaggi tecnici
Per quanto riguarda in dettaglio l'argomento della discussione:
- @korda ti faccio i complimenti per il coraggio. Io avrei avuto più di un timore ad aprire una tale discussione, per l'alto rischio di flame, off topic (che già ci sono stati!) ecc.
- Fosse stato per me avrei lasciato i termini master/slave, whitelist/blacklist, maschio/femmina. Però, che ci piaccia o no, il mondo sembra andare in quella direzione. Non sto dicendo che dobbiamo accettare passivamente dei diktat, ma abituarci ad ascoltare e prendere in considerazione le istanze di parti minoritarie della popolazione mondiale che adesso ha i mezzi per far sentire la propria voce.
- Collegato al punto sopra, faccio notare che, seppur MeeTo e BlackLivesMatter hanno fatto certamente da catalizzatore, il dibattito interno alle comunità Linux, Python Django ecc., non è nato l'altro ieri, anzi va avanti da quasi un decennio. Non sono state quindi scelte fatte a cuor leggero e in tutta fretta. E, come spesso accade (vedi caso systemd), non ci si aspetta che tutti siano sempre d'accordo. Ci sono delle implicazioni pratiche (riscrivere codice, retrocompatibilità ecc.), che sono state prese in considerazione.
- A riprova del fatto che esiste una moltitudine di opinioni, che è OK rispettare le varie sensibilità purché siano un minimo sensate, basti vedere le scelte della community di Gimp. NB: c'è chi ha pensato di forkare/rinominare il programma, ma staremo a vedere chi si accoderà e quanto durerà..
- Per favore, iniziamo ad essere intellettualmente onesti! Partiamo dall'assunto che non c'è nessuna dittatura del politicamente corretto e della cancel culture (NdT: to cancel = bannare, rifiutare, annullare, rifiutare -> diverso da cancellare/eliminare in italiano! noi che usiamo i computer dovremmo saperlo bene). Anzi, la maggioranza delle persone ha un lessico, pensieri, atteggiamenti poco progressisti/inclusivi/rispettosi ecc. E mi sembra ancor più vero in paesi poco liberali, con retaggi tradizionalisti e ultra-conservatori come l'Italia. Es: tutta la polemica sul DDL Zan, fondata sul nulla, mentre in UK addirittura un leader conservatore annuncia di bandire le terapie di conversione.
Disclaimer: non era per tirare in ballo la politica, solo per evidenziare le differenze culturali fra vari paesi. - Bisogna saper distinguere fra: 1) cancel culture propriamente detta 2) la "vulgata" della cancel culture, la sua narrazione e le campagne di disinformazione a cui si assiste ciclicamente. Esempio ne sono i titoloni sui tabloid, i polveroni creati ad arte per «indiniare» chi ci casca, magari soltanto per un pugno di clic, il tutto basato sul nulla (ossia su opinioni di singoli ingigantite, o addirittura su bufale). Quindi vorrei tranquillizzare che nessuno ad ora ha «cancellato» o «censurato» Via col vento, Biancaneve, gli Aristogatti, Mozart, le regole degli scacchi. Per chi vuole approfondire. NB: siccome l'ho vista tirare in ballo qualche intervento sopra, la "teoria del gender" è una bufala, non esiste nessun complotto LGBT! (come dovrebbe sapere chiunque abbia preso in mano un manuale di antropologia, sociologia, psicologia dagli anni '80/'90 ad oggi).
- Non sta scritto da nessuna parte che bisogna accettare passivamente tutte le proposte, che bisogna "sottomettersi" alla cancel culture. Ogni cosa va presa con il beneficio dell'inventario.
Esempio pratico: se una poetessa afroamericana gradisce che le sue opere siano tradotte da traduttori afrodiscendenti, perché pensa che il suo messaggio possa essere compreso appieno solo da chi si trova in una condizione simile alla sua (notizia vera), bisogna che si metta l'anima in pace. Questo in primis per motivi di ordine pratico: se in paesi popolosi come Francia, Germania e Italia può essere fattibile, non lo so quanto lo possa essere in paesi con popolazioni minori, dove non sono presenti significative minoranze afrodiscendenti. Stesso dicesi per i doppiatori (caso che si citava sopra). Ho trovato molto interessante sull'argomento il fumetto di ZeroCalcare «La dittatura immaginaria», con argomentazioni molto sensante e lucide, uscito pochi giorni fa. Consiglio la lettura per chi volesse approfondire. - La questione è delicata, controversa, sfaccettata. Nonché in continua evoluzione. Non escludo che in futuro io stesso possa cambiare opinione su uno o più punti elencati sopra.
Wiki Ubuntu-it: partecipa! | Come pubblicare i comandi del terminale | Come usare i forum su Linux | Ambienti DE | SuperGrubDisk | Installare Ubuntu | Passare a Linux | Vecchi computer | Problemi con Kali? | Guide post install per Ubuntu: 20.04 - 22.04 | Guida post install elementary OS 7 |
Chi c’è in linea
Visualizzano questa sezione: 0 utenti iscritti e 10 ospiti