Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

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Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da korda »

Ultimamente è uscita una serie su Netflix che sta facendo molto discutere circa i contenuti violenti. Educatori di ogni titolo e grado sembrano condannare questa serie di dominio pubblico. Dicono che il vietato ai minori di 14 anni è un nascondersi dietro il dito, visto che le nuove generazioni riescono in un modo o nell'altro ad accedere a questi contenuti. Sono tutti terrorizzati di un nuovo Blue Whale.

A parte questo appare evidente che il mercato dell'entertainment si sia spostato da Bollywood a Seul. Cosa ne pensate di questa tendenza?
Ultima modifica di korda il mercoledì 20 ottobre 2021, 13:35, modificato 1 volta in totale.
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Re: Samsung, K-Pop e Squid Game

Messaggio da frapox »

Mi fermo alle parole dell'Oltreuomo (un account satirico sui social):
Bisognerebbe avere l'onestà intellettuale per ammettere che Squid Game è una brutta serie. Se avessi voluto vedere dei disadattati sfidarsi in giochi per bambini sotto gli occhi giudicanti di persone ricche, mi sarei guardato le repliche di Ciao Darwin. Che almeno c'era madre natura che mostrava le tette.
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Re: Samsung, K-Pop e Squid Game

Messaggio da korda »

frapox ha scritto:
martedì 19 ottobre 2021, 16:21
Mi fermo alle parole dell'Oltreuomo (un account satirico sui social):
Bisognerebbe avere l'onestà intellettuale per ammettere che Squid Game è una brutta serie. Se avessi voluto vedere dei disadattati sfidarsi in giochi per bambini sotto gli occhi giudicanti di persone ricche, mi sarei guardato le repliche di Ciao Darwin. Che almeno c'era madre natura che mostrava le tette.
Rubo...
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da korda »

Aggiusto il tiro cambiando titolo a questa discussione e riporto un thread che ha molto infiammato altrove...

Su FaceBook sta girando viralmente un post che allego in fondo...

mytwocents (o imho per gli amici)

Forse sarebbero i genitori a dover essere educati, magari all'uso consapevole del cosiddetto parental control. Forse non si ha idea del livello di controllo totale che si può esercitare sullo smartphone, che inevitabilmente vorremmo dare alla prole, con un servizio come ad esempio Google Family Link (che non controlla semplicemente i servizi Google, bensì l'intero Android del device).

Quello che manca veramente è l'educazione e la consapevolezza tecnologica da parte della vecchia generazione, non della nuova. Sia in ambito lavorativo che fuori continuo a vedere, con enorme imbarazzo, che pochi sanno gestire adeguatamente anche solo il backup sicuro dei propri dati. Come si può chiedere allora di essere consapevoli e vigili su funzioni un gradino più avanzate?

La problematica che sollevo non dovrebbe coinvolgere la singola coppia di genitori, dovrebbe essere estesa ai genitori degli amici e compagni dei propri figli, agli educatori etc etc
Il paradosso sta qui. Per millemila motivi genitori diversi avranno estrazioni culturali diverse. Ciononostante la stragrande maggioranza va in giro, e manda in giro, con dispositivi tutti grosso modo allineati sulle possibilità base di protezione che si possono (leggasi "si devono") mettere in atto.

Per la serie, tutti vogliono uno smartphone o un laptop anche solo per gestire la lista della spesa. Ma, visto il grado di responsabilità, proporrei loro la lavagna magica.
BAMBINI DELLA SCUOLA PRIMARIA CHE GUARDANO “SQUID GAME”
“Sono un'insegnante di scuola primaria con 2 classi quinte. In questi giorni è venuto alla luce la visione da parte di gran parte dei miei alunni della serie SQUID GAME visibile su una piattaforma che trasmette principalmente serie televisive. Ho trascorso 2 giorni a colloquiare con i miei alunni per capire come lo avessero conosciuto, come e con chi lo avessero visto e il tipo di emozione o motivazione che suscitava in loro. La trama è la costrizione di persone povere, emarginate e problematiche si giocare a 6 giochi (tra cui 1,2,3 stella): la pena per l'errore del gioco è la morte attraverso delle bambole che uccidono gli sconfitti. La serie è coreana e la visione è in lingua originale con i sottotitoli. Durante la ricreazione li vedo spesso giocare a 1 ,2, 3, stella simulando la squalifica dei compagni con il gesto della pistola. E io che fino a poco tempo mi ero quasi commossa nel vederli giocare in gruppo a dei giochi dei vecchi tempi. Solo ora traggo l'amara realtà”.
Questo è uno dei tanti messaggi che ho ricevuto in questi giorni da parte di adulti preoccupati perché bambini della scuola primaria sono diventati spettatori fedeli della serie televisiva “Squid Game”. Io non l’ho vista. Quindi sto parlando di qualcosa che non conosco, ma di cui ho letto molto. So che la serie è incentrata su adulti coinvolti in un torneo di giochi tipici dell’infanzia, per cui riceveranno cospicui premi in denaro. Però se vengono sconfitti, saranno uccisi. La serie è sconsigliata a chi ha meno di 14 anni, ma l’evidenza di moltissimi docenti ed educatori è che sia entrata nelle preferenze e nelle scelte di visione di molti bambini e bambine, ragazzi e ragazze preadolescenti. La violenza della serie è anche graficamente molto “spinta” ed esplicita: quando si viene uccisi, schizza sangue dappertutto. Gli insegnanti dicono che i bambini ci ridono su e si tranquillizzano vicendevolmente dicendosi “tanto non è sangue vero, è sugo di pomodoro”. In molti hanno chiesto che io commentassi tutto ciò.
Non posso che riprendere ogni singolo concetto espresso nel nostro libro “Vietato ai minori di 14 anni” (De Agostini ed.): quando sei bambino/a o preadolescente la tua mente non è in grado di gestire la complessità di alcune esperienze a cui puoi avere accesso, ma per cui non possiedi competenze emotive-cognitive di rielaborazione e integrazione dentro di te. E’ qualcosa di cui noi genitori dobbiamo essere assolutamente consapevoli. Altrimenti nella vita dei nostri figli entra il peggio e nella loro mente, dimensioni ed esperienze che hanno significati e risvolti emotivi enormi (la vita e la morte lo sono; la violenza fine a se stessa lo è; il gioco che si trasforma in esperienza per vincere soldi o per subire la morte lo è) si depositano in modo caotico e disorganizzato. Potendosi anche trasformare in esperienze traumatizzanti, ovvero che il soggetto non riesce a gestire nella propria psiche. E perciò ne rimane disturbato e impattato. Bambini che guardano “Squid game” e poi ne simulano le azioni nel loro gioco durante l’intervallo scolastico forse stanno semplicemente imitando ciò che hanno visto. O forse ci stanno comunicando che dentro di loro è entrato “qualcosa” che devono buttare fuori, perché non sanno dove metterlo. Il gioco è il loro modo per tentare di farlo. Ma il gioco non fa miracoli e certe cose possono “tatuarsi” nella loro mente e da lì non uscire più. Come psicoterapeuta, rimango tuttora colpito da quanti pazienti adulti mi hanno raccontato di non aver mai superato la traumatizzazione conseguente a certi film dell’orrore visti da bambini o adolescenti; primo fra tutti ”L’Esorcista”. La problematicità sta nel fatto che certi contenuti non vengono “metabolizzati” quando la mente non ha le competenze per riuscire a farlo. E la mente dei bambini e dei preadolescenti non è in grado di metabolizzare i contenuti di una serie come “Squid game”. Anche se non l’ho vista, per tutto ciò che ho letto di questa serie e per il mestiere che faccio questa cosa la posso affermare con certezza.
“Vietato ai minori di 14 anni” non è un messaggio che reprime la crescita: in casi come questi la protegge, la sostiene e la promuove. E forse noi adulti dovremmo smetterla di affermare “ a priori” che è “vietato vietare”, la cosa più frequente che mi sono sentito dire in quest’ultimo mese, dopo che è uscito il nostro libro che ha osato mettere questo verbo nel titolo. Dovremmo fare una lunga riflessione su quanto è tossico l’ambiente in cui stanno crescendo i nostri figli, ma soprattutto su quanto siamo diventati fragili noi adulti nel fare il nostro mestiere di adulti. Adulti con la A maiuscola non permettono ai bambini di vedere “Squid game”. E in una società civile si dovrebbe fare di tutto perché ciò non avvenga. Altrimenti l’unica cosa che succede è che qualche adulto ci pensa su solo dopo aver letto un post come questo su un social network. Che è appunto un singolo post in mezzo a migliaia di altri post, che nello stesso social network, celebrano ed esaltano questa serie tv. Leggete e fate leggere questo messaggio ad altri genitori, se lo ritenete opportuno.
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da wilecoyote »

:) Salve, solo 2 osservazioni.

La 1°, un sistemista che conosco, 46 anni, che usa il computer da 35 anni, iniziò col Olivetti M24, ed è considerato un luminare della materia, non riesce a bloccare l'accesso al computer od altri dispositivi al figlio di 7 anni, non c'è parental control che il pargolo non sfonda.

Ed i suoi coetanei di scuola idem, fra la costernazione e la disperazione dei propri genitori.

Se poi sono adolescenti, auguri e tanta salute.

La 2°, è giunta l'ora che una legge sancisca che i creatori di qualsiasi audiovisivo sia responsabile soggettivamente ed oggettivamente di tutti i danni collaterali, e per questo debba mettere mano al portafogli e risarcire pesantemente.

Non se ne può più di scimmiottamenti che finiscono male, se non malissimo.

:ciao: Ciao
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da korda »

wilecoyote ha scritto:
mercoledì 20 ottobre 2021, 16:57
:) Salve, solo 2 osservazioni.

La 1°, un sistemista che conosco, 46 anni, che usa il computer da 35 anni, iniziò col Olivetti M24, ed è considerato un luminare della materia, non riesce a bloccare l'accesso al computer od altri dispositivi al figlio di 7 anni, non c'è parental control che il pargolo non sfonda.

Ed i suoi coetanei di scuola idem, fra la costernazione e la disperazione dei propri genitori.

Se poi sono adolescenti, auguri e tanta salute.
Non so sui PC, ma sui telefoni Android ti posso assicurare che Google Family Link offre customizzazioni per un controllo letteralmente TOTALE. In fondo stai maneggiando una sandbox. Dicono, ma non ho verificato, che possa pure impedire qualsiasi modifica al bootloader.

A meno che, ovviamente, il pargolo sia in grado di cucinare una ROM. Ma a quel livello tecnico non posso fare altro che avere rispetto del ragazzino.
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da wilecoyote »

:) Salve,
korda ha scritto:
mercoledì 20 ottobre 2021, 17:15
Non so sui PC, ma sui telefoni Android ti posso assicurare che Google Family Link offre customizzazioni per un controllo letteralmente TOTALE.

A meno che, ovviamente, il pargolo sia in grado di cucinare una ROM. Ma a quel livello tecnico non posso fare altro che avere rispetto del ragazzino.

Magari fosse totale, invece vedo tanti genitori con figli dai 11 anni in sù che non sanno più cosa fare per bloccare i loro traffici, acquistano sostanze psicotrope, scaricano contenuti multimediali infischiandosene del copyright, reselling neanche fossero un centro commerciale, e rapporti interpersonali a rischio di codice penale, se non oltre.

Immagina gli effetti educativi d'avere a 15 soldi facili e definire deficienti chi rispetta le regole ed il prossimo.

Secondo a te come saranno a 20 o 30 anni ? Ecco, prova a metterti nei panni di genitori che vivono simili situazioni, non s'aspettano nulla di buono.

I più piccoli invece si limitato a trafficare coi videogiochi, ovviamente per soli adulti, in attesa d'essere adolescenti.

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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da tokijin »

korda ha scritto:
mercoledì 20 ottobre 2021, 13:39
Forse sarebbero i genitori a dover essere educati, magari all'uso consapevole del cosiddetto parental control. Forse non si ha idea del livello di controllo totale che si può esercitare sullo smartphone, che inevitabilmente vorremmo dare alla prole, con un servizio come ad esempio Google Family Link (che non controlla semplicemente i servizi Google, bensì l'intero Android del device).

Quello che manca veramente è l'educazione e la consapevolezza tecnologica da parte della vecchia generazione, non della nuova. Sia in ambito lavorativo che fuori continuo a vedere, con enorme imbarazzo, che pochi sanno gestire adeguatamente anche solo il backup sicuro dei propri dati. Come si può chiedere allora di essere consapevoli e vigili su funzioni un gradino più avanzate?

La problematica che sollevo non dovrebbe coinvolgere la singola coppia di genitori, dovrebbe essere estesa ai genitori degli amici e compagni dei propri figli, agli educatori etc etc
Il paradosso sta qui. Per millemila motivi genitori diversi avranno estrazioni culturali diverse. Ciononostante la stragrande maggioranza va in giro, e manda in giro, con dispositivi tutti grosso modo allineati sulle possibilità base di protezione che si possono (leggasi "si devono") mettere in atto.

Per la serie, tutti vogliono uno smartphone o un laptop anche solo per gestire la lista della spesa. Ma, visto il grado di responsabilità, proporrei loro la lavagna magica.
Concordo che il problema è nei genitori, per non dire nei nonni (che con il telefono si fanno veramente abbindolare dai nipotini :) ).
Riguardo al Family Link di Google sono d'accordo che è davvero ben fatto: mi informai a gennaio con dei video di Galeazzi a riguardo. Il Family Link permette un ottimo controllo e ne ho subito parlato a chi ha figli in età da telefono.

Riporto qui i link perché credo siano utili e fatti bene:
https://andreagaleazzi.com/telefono-cel ... afone-tim/
https://andreagaleazzi.com/che-telefono-ho-dato-gabri/
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da korda »

wilecoyote ha scritto:
mercoledì 20 ottobre 2021, 17:34
:) Salve,
korda ha scritto:
mercoledì 20 ottobre 2021, 17:15
Non so sui PC, ma sui telefoni Android ti posso assicurare che Google Family Link offre customizzazioni per un controllo letteralmente TOTALE.

A meno che, ovviamente, il pargolo sia in grado di cucinare una ROM. Ma a quel livello tecnico non posso fare altro che avere rispetto del ragazzino.

Magari fosse totale, invece vedo tanti genitori con figli dai 11 anni in sù che non sanno più cosa fare per bloccare i loro traffici, acquistano sostanze psicotrope, scaricano contenuti multimediali infischiandosene del copyright, reselling neanche fossero un centro commerciale, e rapporti interpersonali a rischio di codice penale, se non oltre.

Immagina gli effetti educativi d'avere a 15 soldi facili e definire deficienti chi rispetta le regole ed il prossimo.

Secondo a te come saranno a 20 o 30 anni ? Ecco, prova a metterti nei panni di genitori che vivono simili situazioni, non s'aspettano nulla di buono.

I più piccoli invece si limitato a trafficare coi videogiochi, ovviamente per soli adulti, in attesa d'essere adolescenti.

:ciao: Ciao
Con TOTALE intendo che, dallo smartphone controllato, non puoi navigare su alcuna pagina web con alcun browser se il controllore non autorizza. Nemmeno sulla homepage di Google.

Il tool permette di bloccare/rimuovere app di sistema e non permette di installarne alcuna senza autorizzazione. Nemmeno localmente, visto che anche la porta USB è gestita.

Il minore può accedere, con le limitazioni del caso, solo al suo account Google. Su quello del controllore, o di chiunque altro, non arriva nemmeno alla finestra di login.

Questo intendo con TOTALE
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da Janvitus »

Io non l'ho ancora visto, quindi evitiamo spoiler se no chiudo senza alcuna pietà. Comunque, chi dice che una serie televisiva è il male mi sa che ha qualche problema di vista; basta aprire un attimo instagram e tik tok :asd:
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da korda »

Janvitus ha scritto:
mercoledì 20 ottobre 2021, 18:18
Io non l'ho ancora visto, quindi evitiamo spoiler se no chiudo senza alcuna pietà. Comunque, chi dice che una serie televisiva è il male mi sa che ha qualche problema di vista; basta aprire un attimo instagram e tik tok :asd:
Niente spoiler ok... il post di Alberto Pellai comunque menziona vagamente solo il primo episodio.

Concordo con quello che scrivi, ma la mia nota a margine di quel post, come il titolo stesso, voleva aprire un'argomentazione di più ampio respiro. Ho menzionato Squid Game come case study ma non incistiamoci sul caso particolare. Ci sono millemila casi che potrei portare ad esempio, pure del nostro occidente e roba d'autore. Come Arancia Meccanica che all'epoca fu vietato ai minori di 18, come sul fronte letterario Il Signore delle Mosche, che quando l'ho letto da adolescente mi ha impressionato assai.
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da Janvitus »

Il problema non sono le opere, che siano letterarie, visive, cinematografiche, fumettistiche e altro, il problema è la "mente debole" di che le guarda e non riesce a distinguere i vari aspetti dell'opera in oggetto e vuole emulare o prende spunto. È giusta un'opera come Gomorra che mostra una parte vera di Napoli e fa vedere come spacciare e quant'altro? Si lo è, perché le menti forti vengono sensibilizzate, le menti meno deboli non riescono a distinguere il messaggio che vuole lasciare una certa opera.

È lo stesso discorso di quella gente che ricorre alla violenza perché non sa argomentare con persone che invece riflettono, ma al contempo, chi riflette sa anche quando è il momento di non parlare e passare ai fatti.

Psicologia spicciola e retorica :asd:
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da korda »

Janvitus ha scritto:
mercoledì 20 ottobre 2021, 19:09
Il problema non sono le opere, che siano letterarie, visive, cinematografiche, fumettistiche e altro, il problema è la "mente debole" di che le guarda e non riesce a distinguere i vari aspetti dell'opera in oggetto e vuole emulare o prende spunto. È giusta un'opera come Gomorra che mostra una parte vera di Napoli e fa vedere come spacciare e quant'altro? Si lo è, perché le menti forti vengono sensibilizzate, le menti meno deboli non riescono a distinguere il messaggio che vuole lasciare una certa opera.

È lo stesso discorso di quella gente che ricorre alla violenza perché non sa argomentare con persone che invece riflettono, ma al contempo, chi riflette sa anche quando è il momento di non parlare e passare ai fatti.

Psicologia spicciola e retorica :asd:
La tua psicologia spicciola ha una grossa pecca.

Un ragazzino under 14 non ha né una mente debole né una mente forte. Ha una mente in via di formazione. Chi sono i primi responsabili nel plasmare queste giovani menti? Educatori, insegnanti e genitori. Bene, ma quanto i genitori sono consapevoli di come gestire l'accesso ai contenuti?

Questa è la mia psicologia spicciola...
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da mikexu »

korda ha scritto:
mercoledì 20 ottobre 2021, 20:02
Janvitus ha scritto:
mercoledì 20 ottobre 2021, 19:09
Il problema non sono le opere, che siano letterarie, visive, cinematografiche, fumettistiche e altro, il problema è la "mente debole" di che le guarda e non riesce a distinguere i vari aspetti dell'opera in oggetto e vuole emulare o prende spunto. È giusta un'opera come Gomorra che mostra una parte vera di Napoli e fa vedere come spacciare e quant'altro? Si lo è, perché le menti forti vengono sensibilizzate, le menti meno deboli non riescono a distinguere il messaggio che vuole lasciare una certa opera.

È lo stesso discorso di quella gente che ricorre alla violenza perché non sa argomentare con persone che invece riflettono, ma al contempo, chi riflette sa anche quando è il momento di non parlare e passare ai fatti.

Psicologia spicciola e retorica :asd:
La tua psicologia spicciola ha una grossa pecca.

Un ragazzino under 14 non ha né una mente debole né una mente forte. Ha una mente in via di formazione. Chi sono i primi responsabili nel plasmare queste giovani menti? Educatori, insegnanti e genitori. Bene, ma quanto i genitori sono consapevoli di come gestire l'accesso ai contenuti?

Questa è la mia psicologia spicciola...
Se con i figli la metti sul piano del controllo totale di tutto quello che fanno... be', hai già perso. Lo "stato di polizia" non funziona proprio. Anzi, più una cosa è proibita, più fa salire la voglia di sfida delle regole (siamo stati tutti ragazzini, no?). Bisogna invece fare un lavoro quotidiano, incentrato sul dialogo costante. Con i figli bisogna cercare di passare del tempo, senza per questo essere dei rompi balle. Io ho due figlie adoloscenti e sto vivendo quella parte più delicata del mestiere del genitore. E' un lavoro duro, ve lo posso assicurare. Ma mi sforzo costantemente di tenere la direzione giusta... però non è facile.
Avete visto la Balena Bianca?

Moby Dick non ti cerca. Sei tu, tu che insensato cerchi lei!
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da korda »

mikexu ha scritto:
giovedì 21 ottobre 2021, 17:42
Se con i figli la metti sul piano del controllo totale di tutto quello che fanno... be', hai già perso. Lo "stato di polizia" non funziona proprio. Anzi, più una cosa è proibita, più fa salire la voglia di sfida delle regole (siamo stati tutti ragazzini, no?). Bisogna invece fare un lavoro quotidiano, incentrato sul dialogo costante. Con i figli bisogna cercare di passare del tempo, senza per questo essere dei rompi balle. Io ho due figlie adoloscenti e sto vivendo quella parte più delicata del mestiere del genitore. E' un lavoro duro, ve lo posso assicurare. Ma mi sforzo costantemente di tenere la direzione giusta... però non è facile.
Credo che tu abbia frainteso...

Controllare l'accesso ai contenuti non significa impedirli o vietarli. Significa piuttosto essere consapevoli di quali fonti si abbevera il proprio figlio/a per quanto concerne la propria educazione. Significa che se un genitore vuole permettere al proprio figlio/a di accedere a contenuti con argomenti delicati o spinti, quel genitore dovrebbe avere quantomeno il compito educativo di affiancare il figlio nella migliore comprensione di ciò (per menzionare Squid Game ci sono lì dentro così tante citazioni e richiami che metà basta).

Per completare il discorso sulla consapevolezza, quel genitore dovrebbe anche sapere come gestire uno smartphone o il NetFlix di turno per l'uso che reputa più sicuro per il proprio figlio/a.

E questa consapevolezza secondo me manca assai, questo è il messaggio del mio commento a margine originario.
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da mikexu »

korda ha scritto:
giovedì 21 ottobre 2021, 19:24
mikexu ha scritto:
giovedì 21 ottobre 2021, 17:42
Se con i figli la metti sul piano del controllo totale di tutto quello che fanno... be', hai già perso. Lo "stato di polizia" non funziona proprio. Anzi, più una cosa è proibita, più fa salire la voglia di sfida delle regole (siamo stati tutti ragazzini, no?). Bisogna invece fare un lavoro quotidiano, incentrato sul dialogo costante. Con i figli bisogna cercare di passare del tempo, senza per questo essere dei rompi balle. Io ho due figlie adoloscenti e sto vivendo quella parte più delicata del mestiere del genitore. E' un lavoro duro, ve lo posso assicurare. Ma mi sforzo costantemente di tenere la direzione giusta... però non è facile.
Credo che tu abbia frainteso...

Controllare l'accesso ai contenuti non significa impedirli o vietarli. Significa piuttosto essere consapevoli di quali fonti si abbevera il proprio figlio/a per quanto concerne la propria educazione. Significa che se un genitore vuole permettere al proprio figlio/a di accedere a contenuti con argomenti delicati o spinti, quel genitore dovrebbe avere quantomeno il compito educativo di affiancare il figlio nella migliore comprensione di ciò (per menzionare Squid Game ci sono lì dentro così tante citazioni e richiami che metà basta).

Per completare il discorso sulla consapevolezza, quel genitore dovrebbe anche sapere come gestire uno smartphone o il NetFlix di turno per l'uso che reputa più sicuro per il proprio figlio/a.

E questa consapevolezza secondo me manca assai, questo è il messaggio del mio commento a margine originario.
Non ho proprio frainteso nulla. Trovo anche inutile che tu mi faccia il disegnino esplicativo.
Ho solo espresso un mio parere di come funziona, in generale, almeno per me (aggiungo IMHO), il ruolo di genitore. Mi pare di aver espresso il parere che è importante anche parlare con i figli e trascorere del tempo con loro. E questo al di là di saper smanettare più del pargolo per tenerlo sul giusto binario e insegnargli la differenza tra diavolo e acqua santa.

edit: e stai pur sicuro che se percepiscono (i figli) che la sai troppo lunga - anche in fatto di telefoni e compagnia bella ... lo trovano loro il sistema di fare buon viso a cattivo gioco. Quando poi si ritrovano tra coetanei, puoi essere (genitore) bravo e cosapevole quanto vuoi sui mezzi di comunicazione moderni: sei fuori dal loro mondo. Che ti piaccia o no.
Avete visto la Balena Bianca?

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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da korda »

mikexu ha scritto:
giovedì 21 ottobre 2021, 22:21
Non ho proprio frainteso nulla. Trovo anche inutile che tu mi faccia il disegnino esplicativo.
Non ho capito perché te la stai prendendo... Il mio commento non era un disegnino per te. Tu potresti trovarlo inutile: credi però che in questo forum siamo in due utenti?

mikexu ha scritto:
giovedì 21 ottobre 2021, 22:21
Mi pare di aver espresso il parere che è importante anche parlare con i figli e trascorere del tempo con loro. E questo al di là di saper smanettare più del pargolo per tenerlo sul giusto binario e insegnargli la differenza tra diavolo e acqua santa.
Parlare e trascorrere tempo con loro ANCHE su queste tematiche sarebbe insano? Santo dio! Siamo cresciuti a pane e Ken Shiro e non sappiamo insegnare loro nulla a riguardo?! Davvero???

mikexu ha scritto:
giovedì 21 ottobre 2021, 22:21
e stai pur sicuro che se percepiscono (i figli) che la sai troppo lunga - anche in fatto di telefoni e compagnia bella ... lo trovano loro il sistema di fare buon viso a cattivo gioco. Quando poi si ritrovano tra coetanei, puoi essere (genitore) bravo e cosapevole quanto vuoi sui mezzi di comunicazione moderni: sei fuori dal loro mondo. Che ti piaccia o no.
Comunque là fuori, in mezzo ai coetanei, non ci sono solo i genitori. Ci sono insegnanti ed educatori a vario titolo...

...ed è peculiare sentire da parte di più d'uno di loro (sentito con le mie orecchie) quando vengono organizzati incontri e seminari su cyberbullismo e affini e vengono disertati miseramente proprio dai genitori (visto con i miei occhi). Mentre i figli, al contrario, sono interessati di CAPIRE (non ingannare) da chi "la sa lunga" (non io: magari invitare qualche ethical hacker o qualcuno della polizia postale, visto con i miei occhi pure questo).

Genitori e figli provenienti da estrazioni culturali anche molto differenti tra loro (nel caso qualcuno volesse odorare allusioni discriminatorie che non esistono).
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da PC ZERO »

wilecoyote ha scritto:
mercoledì 20 ottobre 2021, 16:57
La 2°, è giunta l'ora che una legge sancisca che i creatori di qualsiasi audiovisivo sia responsabile soggettivamente ed oggettivamente di tutti i danni collaterali, e per questo debba mettere mano al portafogli e risarcire pesantemente.
Di sta cosa ne ho sentito parlare parecchie volte ma oggettivamente mi è sempre sembrata un po' una stupidaggine infattibile per mille motivi.
Concordo sul fatto che può essere pensata a fin di bene, altrimenti ci ritroveremmo ancora con i fumetti nazisti pro olocausto, ma di contro potremmo avere delle derive assurde che passano da una nuova caccia alle streghe stile medievale dove si bruciavano i libri proibiti con un tizio fa la denuncia perché suo figlio è stato traumatizzato dai teletubbies che fanno contro a quelli che si battono per la no censura su tutti i fronti e nascondono gli audiovisivi in catacombe e pubblicano epub e pdf in siti sul dark web masterizzandoli su cd oramai diventati obsoleti spacciandoli di contrabbando al mercato nero... -va che trama figa, qualcuno ci faccia un libro :D -

Poi vabbé per chi segue anime giapponesi da parecchio tempo sti discorsi sono vecchi come il cucco, ed il discorso alla fine verte sempre su questo...

Per il resto il mio pensiero è questo.
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da korda »

Il mio commento originario vorrebbe però anche fare una deviazione di più ampio respiro. Forse un po' OT che non solo il tema principale del perché nessuno pensa ai bambini???
korda ha scritto:
mercoledì 20 ottobre 2021, 13:39
Quello che manca veramente è l'educazione e la consapevolezza tecnologica da parte della vecchia generazione, non della nuova. Sia in ambito lavorativo che fuori continuo a vedere, con enorme imbarazzo, che pochi sanno gestire adeguatamente anche solo il backup sicuro dei propri dati. Come si può chiedere allora di essere consapevoli e vigili su funzioni un gradino più avanzate?
[...]
Per la serie, tutti vogliono uno smartphone o un laptop anche solo per gestire la lista della spesa. Ma, visto il grado di responsabilità, proporrei loro la lavagna magica.
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Re: Da Columbine a Squid Game passando per Blue Whale

Messaggio da mikexu »

korda ha scritto:
giovedì 21 ottobre 2021, 22:50
mikexu ha scritto:
giovedì 21 ottobre 2021, 22:21
Mi pare di aver espresso il parere che è importante anche parlare con i figli e trascorere del tempo con loro. E questo al di là di saper smanettare più del pargolo per tenerlo sul giusto binario e insegnargli la differenza tra diavolo e acqua santa.
Parlare e trascorrere tempo con loro ANCHE su queste tematiche sarebbe insano? Santo dio! Siamo cresciuti a pane e Ken Shiro e non sappiamo insegnare loro nulla a riguardo?! Davvero???
Non so dove tu abbia letto qualcosa che indichi che io reputo sbagliato parlare anche di tali tematiche. Io ritengo che bisogna passare più tempo con i propri ragazzi soprattutto per cercare di essere parte attiva nella loro vita. Molti geintori si disinteressano completamente ai figli e usano l'alibi del lavoro... per piazzarli davanti alla TV fin da piccoli e per comprare loro lo smartphone appena vanno in prima media (solo per sapere dove si trovano... non tanto per sapere quello che stanno facendo ... quello non è un dettaglio molto importante; in fondo basta solo sapere che sono ancora vivi [ironico, eh]).
korda ha scritto:
giovedì 21 ottobre 2021, 22:50
Comunque là fuori, in mezzo ai coetanei, non ci sono solo i genitori. Ci sono insegnanti ed educatori a vario titolo...
Educatori a vario titolo? Quali? Ti riferisci alle comparsate dei vigili urbani che vanno a fare educazione stradale nelle scuole per una / due ore all'anno? Ti riferisci al tenente dei carabinieri che va a parlare di bullismo in quel tal istituto solo quando è già successo che ad un ragazzino è stato fracassato lo cranio dai bulli coetanei? Ti riferisci allo psicologo che mette a disposizione la scuola nei tempi e modi stabiliti dalle regole di isitituto?
Quali sarebbero gli educatori a vario titolo che intervengono, oltre agli insegnanti, nell'educazione dei figli nel nostro sistema sociale?
Parli dei servizi sociali messi a disposizione dalle ASL? (hahahahaha).
korda ha scritto:
giovedì 21 ottobre 2021, 22:50
...ed è peculiare sentire da parte di più d'uno di loro (sentito con le mie orecchie) quando vengono organizzati incontri e seminari su cyberbullismo e affini e vengono disertati miseramente proprio dai genitori (visto con i miei occhi). Mentre i figli, al contrario, sono interessati di CAPIRE (non ingannare) da chi "la sa lunga" (non io: magari invitare qualche ethical hacker o qualcuno della polizia postale, visto con i miei occhi pure questo).

Genitori e figli provenienti da estrazioni culturali anche molto differenti tra loro (nel caso qualcuno volesse odorare allusioni discriminatorie che non esistono).
Su questo non saprei dirti. Io e/o mia mia moglie, nel nostro piccolo, agli incontri/convegni su tematiche importanti (tipo proprio cyberbullismo) abbiamo sempre cercato di partecipare. Anche se non so dove li organizzino tutti questi corsi / convegni che citi. Sarà stata colpa della pandemia ma ormai da un anno e mezzo a questa parte, con la scuola si comunica solo tramite app, dalla giustificazione delle assenze alla votazione dei rappresentanti di classe; anche i colloqui infrasettimanali con i professori si fanno sempre via app, previa prenotazione on line.

Comunque, che sia chiaro, e mi disipiace di non essere stato in grado di spiegarlo meglio, il mio primo intervento non era per obiettare su quello che avevi scritto. Era solo un modo di sottolineare che il rapporto con i figli deve essere reale. Poi in quel contenitore ci stanno a maggior ragione tutte le criticità che un genitore deve saper affrontare nell'uso dei media da parte dei propri figli.
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