La lingua e la cultura del T9

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La lingua e la cultura del T9

Messaggio da korda »

Dalle mie parti i tamponi in auto si fanno presso il drive thru

Sulle prime la mia ignoranza mi ha portato a schernire sul fatto che sia scritto thru invece che through. Cerco e trovo che thru è la versione US informale.

Informale??? Non ho capito... Alcuni termini ovvio che hanno le controparti formale e informale a seconda dell'interlocutore, del canale comunicativo e del contesto. Ma in thru/through mi manca davvero il contesto di "informale"

Qualcuno mi potrebbe spiegare?
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Re: La lingua e la cultura del T9

Messaggio da giulux »

Penso che con informale si intendesse l'uso gergale, come '4u' per 'for you' o 'nite' per night e così via.
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Re: La lingua e la cultura del T9

Messaggio da korda »

giulux ha scritto:
lunedì 3 gennaio 2022, 8:55
Penso che con informale si intendesse l'uso gergale, come '4u' per 'for you' o 'nite' per night e così via.
Questo sicuramente. Però la declinazione gergale di una lingua, mi hanno spiegato, dovrebbe essere appannaggio dei nativi di quella lingua. O, quantomeno, impiegato per comunicare con loro.

Sdoganare termini gergali, adottandoli al di fuori di tali circostanze, sembra quantomeno improprio.

Così mi hanno spiegato...
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Re: La lingua e la cultura del T9

Messaggio da giulux »

Sdoganare termini gergali, adottandoli al di fuori di tali circostanze, sembra quantomeno improprio.
Concordo. Trattasi di provincialismo e subordinazione culturale, di chi ritiene di essere più fico, moderno, se usa termini inglesi e magari, appunto, gergali, per far capire che la lingua la conosce molto bene; salvo spesso strafalcioni su cui mi pare qualcosa si sia già parlato in altre discussioni.
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Re: La lingua e la cultura del T9

Messaggio da korda »

A quanto ho capito le radici storiche del linguaggio gergale americano non affondano nelle molteplici contaminazioni culturali di quella nazione, seppur molto presenti.

Sembra piuttosto si tratti di un atavico fastidio nei confronti dell'inglese britannico. Una sorta di storica emancipazione linguistica alla ricerca di un linguaggio più omofono, più vicino al popolo stesso nella sua interezza.

Essendo però questo un processo non ufficiale (come da noi potrebbe essere l'avallo dall'Accademia della Crusca) i tempi di accettazione universale diventano necessariamente più lunghi.
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Re: La lingua e la cultura del T9

Messaggio da giulux »

L'evoluzione del linguaggio e l'affermazione delle novità (e ancor più la costruzione di un linguaggio 'universale', ammesso e non concesso che sia un obiettivo da perseguire) penso dipendano, più che all'imprimatur di questa o quella accademia, dalle vicende storico-politiche e, quindi, di natura non razionale (come si illudono gli esperantisti).
La prevalenza USA sulle vicende del mondo porta oggi l'inglese-americano a essere tendenzialmente il centro di gravità, favorito dalla sua sinteticità. La quale ultima, però, è anche un limite: non dimentichiamo che si pensa con le parole e a poche e rozze parole...).
Chi lo sa, magari i nostri pronipoti, mutando gli equilibri adotteranno pezzi del cinese, delle cui caratteristiche non so nulla, se non che un giorno, giocando con un'app di traduzione vocale e provando suoni più o meno fantasiosi, nomi di personaggi, ecc. ho avuto l'impressione che oltre ai suoni in sè conti anche l'intonazione con cui li si pronuncia. Il che, se vero, unito a un vocabolario fonetico abbastanza ricco, consentirebbe una grande articolazione e duttilità espressiva (e di pensiero, per quanto detto sopra).
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Re: La lingua e la cultura del T9

Messaggio da korda »

Aggiungo due note curiose che mi sono pervenute, ma che non ho modo di verificare. Giusto per curiosità aneddotica.
All’inizio del 900 stampare qualsiasi cosa costava molto e si pagava a lettera, quindi gli americani hanno iniziato a togliere lettere al British English per questo motivo: i.e colour - color, through-thru. Ci sono molti esempi come questo, il motivo appunto era per risparmiare costi di stampa
un altro motivo fu più semplicemente “per protesta”. La storia della tipografia trova molto riscontri in altri contesti. La prima volta che fu stampato il Big Book di Alcoholics Anonymous (1939) gli autori spesero molti soldi per avere alcune frasi accentuate in italico. Tutt’ora in AA viene ricordato che le parole più importanti del big book sono quelle in corsivo perché costarono molto
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Re: La lingua e la cultura del T9

Messaggio da wilecoyote »

:) Salve, col T9 ciò solo o litigato o fatto figuracce, altro che cultura, userei certi linguaggi irriferibili per definirlo… :minacc:

E non era neppur disattivabile nel telefonino Philips 636:mannagg:

In compenso nel successivo Samsung M110, e pure ultimo, non funzionava per mia somma felicità… :woot:

:ciao: Ciao
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