Parliamo di scienza?

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andrea111
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Re: Parliamo di scienza?

Messaggio da andrea111 »

Si potrebbe continuare col confronto Tao-Scienza, ma mi pare che con cinque paginate di discussione si può arrivare al "dunque".
Sempre per pignoleria, il monolite è un blocco unico (μονo) di pietra (λιϑος) generalmente sagomato sostanzialmente liscio e quindi non punge: devi dire quindi, se vuoi che punga, che è un cactus
Cactus o riccio o porcospino, ce n'è una varietà di animali puntuti.
Ma io preferisco il "monolite", rende meglio il concetto di maestosità, compattezza e solidità.
Il monolite è perfettamente levigato e se è un parallelepipedo ha spigoli e vertici non smussati: taglienti e pungenti quanto mai.
Se è sferico può rotolare e fare poltiglia di chi vi si avvicina incautamente.
Preferisco il parallelepipedo è meno cruento. Se ti tagli o pungi puoi ripensare a quello che fai e rimediare.
Se è sferico ti annulla, ti toglie dalla scena, cosa che può capitare a quelli troppo sicuri di sé.
Appunto, guarda e non guida, come viceversa e contraddittoriamente vai sostenendo.
io dico che la scienza "deve" guidare, io affermo che la scienza non ha strumenti per imporsi (cosa che sai anche tu): gli uomini accettano la scienza per gli evidenti vantaggi che comporta il suo utilizzo, sono liberissimi di non farlo, ma finiranno col pagare un prezzo al loro rifiuto. L'ho ribadito più volte, ma continui a non "sentire". La scienza non è toccata da giudizi morali o politci, è mente umana al lavoro.
I greci, nel loro scandagliare la mente, avevano definito lo stato mentale del pensatore "atarassia": in pratica la mente levita nello spazio analizzando la realtà, distaccata da ogni passione e interesse particolare. La scienza realizza l'atarassia come sintesi del pensare collettivo degli scienziati. Qualcosa di distaccato, distinto dai singoli a da passioni e vizi degli scienziati stessi (pure loro umani con tutti i loro difetti).
La scienza si è imposta all'umanità perché uomo+scienza è più sapiente, più determinato, più benestante, più forte. Bisogna rifiutare la realtà per negarlo.
Gli uomini sono liberi di abbandonarla se vogliono, ma guai a loro!
Tutti concetti già introdotti altre volte.
ma qui si stava parlando della funzione della scienza e del suo ruolo e considerazione sociale.
La funzione della scienza è di guida, per scelta degli uomini stessi, e dato gli innegabili vantaggi che comporta è ovvio che cresca nel ruolo e nella considerazione sociale.
Definisci "fallout" e abbagliamento gli innegabili vantaggi della scienza sottintendendo che c'è "altro" oltre a quello.

E l'effettività di questo "altro", per te, è data per certa

In sostanza chi nega questo "altro" può farlo solo se ne dimostra l'inesistenza. Il succo di questa discussione sta tutta qui.
Finché una cosa non viene dimostrata "falsa", al di là di ogni possibile dubbio, necessariamente si potrà a considerarla "vera".

Ma per poter definire qualcosa come falsa bisogna sapere come è costituito questo "altro", di cosa consta, come è fatto. Altrimenti come è possibile dimostrarne la verità/falsità? Impossibile!

È chi avanza "qualcosa" come vero che deve dimostrarne la sua Verità, al di la di ogni possibile dubbio.
Applicare inopinatamente questo criterio anche al falso, cioè "chi lo afferma falso deve provarne la falsità" commette un pacchiano errore! Ma che trovata.
Come dimostrare "falso" qualcosa di cui non si sa nulla.
In questo modo qualunque concetto, per quanto astruso sia, avrà dignità di vero.
Penso si commenti da sé.
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giulux
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Re: Parliamo di scienza?

Messaggio da giulux »

andrea111 ha scritto:
giovedì 8 settembre 2022, 18:12
io dico che la scienza "deve" guidare, io affermo che la scienza non ha strumenti per imporsi
quindi è un dover essere, non è una cosa attuale come hai affermato all'inizio di questo dibattito: prendo atto del mutato pensiero e ne sono contento, almeno a qualcosa queste pagine son servite.
Con qualche dubbio, per la verità, perchè poi dici La scienza si è imposta all'umanità perché uomo+scienza è più sapiente, ecc. e, ancora, La funzione della scienza è di guida, per scelta degli uomini stessi.. Così torna dunque a essere guida? Non è più un dover essere, un auspicio? E si è imposta per libera scelta (sorvolo sull'evidente ossimoro) di questi sciocchini degli uomini (tali in quanto non scienziati, of course) che hanno assegnato il ruolo di guida a chi, come hai prima riconosciuto, non ha gli strumenti per esercitarla. Dal che non può che derivare il trionfo dell'incertezza, della casualità: ora capisco perchè stiamo malmessi come stiamo! :D

Confesso di non riuscire a capire il tuo discorso a partire dalla questione dell'altro che, a quanto intuisco, ritieni io abbia indebitamente introdotto. Quindi torno a ripetere quel che io ho detto e che forse hai equivocato e cioè che mi pare tu confonda la scienza, che è una cosa, con i prodotti della tecnologia, che è altra cosa.
la scienza genera invenzioni, ipotesi teoriche che possano spiegare la realtà per quanto e come la si conosce. Ad es. la fluidodinamica studia e inventa nuove formule con cui descrivere cosa accade quando un fluido incontra un oggetto in movimento (o viceversa, che è la stessa cosa). E lì si ferma, nel senso che non ne considera gli effetti esterni, nella vita quotidiana; la ricerca continua, non sta ferma.
La tecnologia ne sfrutta il lavoro per produrre innovazioni, nuovi prodotti; e lo fa in modo ancora più condizionato che non la scienza, in quanto è mossa unicamente da esigenze economiche, politiche ecc.: tutt'altro che disinteressate. Continuando così l'esempio, la tecnica prende ciò che la fluidodinamica ha scoperto e tradotto in formule e l'applica per progettare un nuovo profilo alare di un caccia, o un nuovo tipo di tubazioni per gli acquedotti, o un nuovo genere di chiglia delle navi e così via.La scelta del prodotto non dipende in nessun modo dalla scienza la quale, nella sua atarassia, non si pone affatto il problema di quale uso pratico avranno i suoi studi e risultati. Per.ciò non può essere, come ritieni, di per sè buona, la bontà o meno sta dell'uso che se ne fa. In tal senso parlavo di tecnologia come fall out della scienza, effetto secondario non considerato in sede scientifica.

Mi imbatto in rete, mentre scrivo a rate il post, in questo aforisma: È molto difficile convincere le persone che le loro idee sono assurde quando queste idee o A) danno loro un piacevole senso di superiorità morale, oppure B) li fanno sentire parte della folla "in", dalla parte giusta della storia. Quando si verificano sia A che B, di solito è impossibile.. E temo di trovarmi in tale impossibilità.

Quindi, come ultima speranza - anche per stemperare la tentazione di contrastare a ogni costo quel che dice il contraddittore in un dibattito a due, quale questa discussione è diventata - ti invito ad ascoltare non me, ma quello che dicono gli scienziati stessi nelle loro occasioni divulgative che non hanno, di solito, quel taglio d'incensamento e di rivelazione della Verità di altri divulgatori (la critica del testo iniziale di Zhok),
Potresti cominciare - quanto alle certezze e immutabile definitività dei risultati della scienza - da questa lezione di Carlo Rovelli, di cui spero tu riesca a trovare 'il filo' e non ti annoi. Nel qual caso, ne trovi facilmente altre, parimenti interessanti e illuminanti.

P.S. Accenno solo che ci sarebbe anche da indagare sulle ragioni in base alle quali hai ripetutamente affermato - sempre alla ricerca di definire una hit parade - che la scienza è quanto di più alto prodotto dal pensiero umano. Perchè ritieni, ad es. che la legge della caduta dei gravi di Galileo sia qualcosa di più di un Adagio del quasi contemporaneo Albinoni? O del m'illumino d'immenso di Ungaretti? Non è che - da materialista piatto e volgare direbbe il filosofo di Treviri che ben conosci - basi le tue classifiche sulle cose, sugli oggetti tecnologici, identificandoli con la felicità, col senso della vita? Non mi rispondere perchè non intendo coltivare la questione, essendo sinceramente un po' stanco, Pensaci però, se ti va e trovi il tempo.
"Non è una segno di buona salute l'essere ben adattato ad una società malata". (Jiddu Krishnarmurti)
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Re: Parliamo di scienza?

Messaggio da korda »

Buongiornissimo! :D
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Io sono Kaa: faccio ballare le scimmie alle Tane Fredde.
andrea111
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Re: Parliamo di scienza?

Messaggio da andrea111 »

Buongiornissimo
Tutto qui?
Niente da dire sui contenuti?
Qualcosa da aggiungere?
Qualcosa da chiarire?
korda
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Re: Parliamo di scienza?

Messaggio da korda »

andrea111 ha scritto:
mercoledì 28 settembre 2022, 2:46
Buongiornissimo
Tutto qui?
Niente da dire sui contenuti?
Qualcosa da aggiungere?
Qualcosa da chiarire?

Scelgo di astenermi per il momento
No (vedi sopra)
No (vedi sopra)
:ciao:

Edit: ti scrivo in pvt
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Re: Parliamo di scienza?

Messaggio da giulux »

Girando in rete trovo questa intervista - purtroppo in foto che ne taglia una parte - che mi sembra attinente a questa ormai dormiente discussione.
Se vi va dategli un'occhiata.
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