D'accordo, ma specificare che è un wrapper, è letteralmente nemmeno una riga, in sostituzione "è un'applicazione innovativa".korda ha scritto: ↑giovedì 1 maggio 2025, 23:14Sai quanto piacciono i wrapper e i frontend all'utente medio: d'accordo con la puntualizzazione, ma quanto varrebbe la pena dilungarsi oltre? Del genere: se uno già fosse ben skillato con podman o docker, probabilmente non se lo cagherebbe di striscio il distrobox, eppure...emanuc ha scritto: ↑giovedì 1 maggio 2025, 15:19Puntualizzerei il fatto che distrobox (scritto quasi interamente in script bash) è un "wrapper" per podman, docker e lilipod. Se installato, di default usa podman.Distrobox è un'applicazione innovativa che consente di eseguire più distribuzioni Linux sullo stesso sistema in modo semplice ed efficace. Utilizzando contenitori, Distrobox facilita l'installazione e la gestione di diverse distribuzioni senza richiedere configurazioni complesse o partizioni separate. Gli utenti possono così testare, sviluppare o eseguire applicazioni in un ambiente isolato, beneficiando delle funzionalità native di ciascuna distribuzione. Distrobox integra anche strumenti per la condivisione di file e risorse tra l'host e i contenitori, offrendo grande flessibilità.
Per far capire all'utente che "distrobox" da solo non fa niente, perché anch'io, leggendo di Distrobox su Aeon, non avevo subito compreso la sua funzione e il meccanismo di creazione dei container
Parliamo di un software di gestione da cli ed rivolto a un utente medio avanzato che ha familiarità con i container (esistono anche le GUI come boxbuddy).
Detto questo, ho semplicemente cercato di dare un contributo.
