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MLOL è la prima rete italiana di biblioteche pubbliche, accademiche e scolastiche per il prestito digitale. Ad oggi le biblioteche aderenti sono oltre 6.000 in 20 regioni italiane e 10 paesi stranieri.
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Salve, su MLOL prima di tutto sono gratuiti, in prestito, 5 ebook al mese da leggere in 14 giorni: ci vuole l'iscrizione on line a una biblioteca affiliata (io sono andato nella mia e ho chiesto l'iscrizione a quella on line), poi ci vuole Adobe Digital Edition - ADE per gli amici - che però non esiste per Linux ma so che qualcuno è riuscito ad installarlo con Wine (io ho il dual boot perciò non uso Wine).noel80 ha scritto: ↑venerdì 20 marzo 2020, 12:04Se puo' interessare: https://www.medialibrary.it/media/ricerca.aspx ( https://www.medialibrary.it/pagine/pagina.aspx?id=27 )(non ho capito cosa ci sia di gratuito e cosa non lo sia, al momento).Codice: Seleziona tutto
MLOL è la prima rete italiana di biblioteche pubbliche, accademiche e scolastiche per il prestito digitale. Ad oggi le biblioteche aderenti sono oltre 6.000 in 20 regioni italiane e 10 paesi stranieri. Per utilizzare MediaLibraryOnLine è necessario essere iscritti in una delle biblioteche aderenti. Nella pagina "Chi Aderisce" puoi vedere un elenco dettagliato di tutte le biblioteche che aderiscono al network. Attraverso il nostro portale, puoi consultare gratuitamente la collezione digitale della tua biblioteca: ebook, musica, film, giornali, banche dati, corsi di formazione online (e-learning), archivi di immagini e molto altro. MediaLibraryOnLine permette alle biblioteche italiane di farti sperimentare il prestito digitale. Potrai utilizzare il servizio di prestito sia dalle postazioni della tua biblioteca che da casa, dall'ufficio, dalla scuola e non sarà più necessario presentarsi fisicamente in biblioteca per vedere un film o ascoltare musica.
Ciao, potrei aprire solo un breve OT per chiederti quale Kobo usi? Mi ero trovato molto bene con l'AuraHD; ma dopo il successivo AuraOne son passati dal 6,8" a 6", tranne i piu' recenti Libra o Forma rispettivamente da 7" e 8"...ps67 ha scritto: ↑sabato 4 aprile 2020, 20:26Salve, su MLOL prima di tutto sono gratuiti, in prestito, 5 ebook al mese da leggere in 14 giorni: ci vuole l'iscrizione on line a una biblioteca affiliata (io sono andato nella mia e ho chiesto l'iscrizione a quella on line), poi ci vuole Adobe Digital Edition - ADE per gli amici - che però non esiste per Linux ma so che qualcuno è riuscito ad installarlo con Wine (io ho il dual boot perciò non uso Wine).noel80 ha scritto: ↑venerdì 20 marzo 2020, 12:04Se puo' interessare: https://www.medialibrary.it/media/ricerca.aspx ( https://www.medialibrary.it/pagine/pagina.aspx?id=27 )(non ho capito cosa ci sia di gratuito e cosa non lo sia, al momento).Codice: Seleziona tutto
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Poi ci sono altri contenuti gratuiti, si possono leggere alcuni quotidiani oppure c'è il data base del Corriere della Sera dal 1876 ad oggi. E poi mappe eccetera. Ci sono anche degli abbonamenti a pagamento con cui si può ampliare il numero di ebook, credo ma non ho guardato molto bene.
Adesso sto leggendo: Il Capitale nel XXI Secolo di Thomas Piketty; Come contare fino a infinito di Marcus du Sautoy (preso in prestito proprio su MLOL) e Halloween un libro di racconti di Ray Bradbury. Tutto sul mio Kobo.
Si', il libro e' quello, mentre la parte finale e' un allegato incluso, di un altro autore. Non ho trovato una recensione del libro, ci metto la prefazione:saxtro ha scritto: ↑martedì 21 aprile 2020, 4:07Non conosco questo autore (è questo giusto? https://www.libreriauniversitaria.it/pr ... 8842901518).
Ti farò sapere, grazie della segnalazione.
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Niente mondi alieni per oggi. Via le astronavi, i robot e gli invasori spaziali. Abbiamo di fronte solo il nostro futuro, qui, sulla buona vecchia Terra, a Megalops Occidentale; un futuro grandioso e sordido. Le città sono cresciute in altezza, si sono stratificate come le formazioni di scisto o di arenaria e sono ora un'immensa realtà a molti livelli.
In alto la pulizia, lo sforzo e naturalmente il potere. Giù, sempre più giù la miseria, la droga, la disperazione e qualche timida ondata di ribellione. Ma lo status quo è saldamente controllato dai manovratori di fili, e l'uomo è un animale adattabile: la sua forza è anche quella di arrangiarsi - sempre e comunque - a vivere. Ma è davvero un segno positivo?
In questo panorama futuro agghiacciante un elemento nuovo viene a sconvolgere l'esistenza tranquilla della città a molti livelli: la Proposta. Una proposta che emerge dalle brume di un passato totalmente dimenticato, quello dell'illuminata Inghilterra «augustea» del 1729.
Ma purtroppo la natura della proposta non va descritta nell'introduzione al libro; è necessario scoprirla a poco a poco, attendendo la rivelazione della lettura o magari frugando tra le proprie reminiscenze letterarie.
Preferisco soffermarmi a descrivere l'autore, che è un personaggio nuovo nel mondo della fantascienza, al suo esordio assoluto come romanziere.
Nino Filastò nasce a Firenze nel 1938. Dopo la laurea in Giurisprudenza svolge per quattro anni la professione di copy-writer, cioè del creatore di slogans, di frasi chiave, trovate di vendita, filmati pubblicitari. Parallelamente si occupa di quella che fino ad una decina di anni fa è stata la sua grande passione: il teatro. Dal 1959 al 1973 dirige il Centro Universitario Teatrale di Firenze e poi il Gruppo Teatro Sperimentale di Firenze, e cura la regia di diverse pièces, scrivendone alcune egli stesso.
Ma la fantascienza? Credo si tratti di un «primo approccio» tra i più inconsueti, L'autore lo racconta così:
«Il professore di greco-latino pensò un giorno, con quell'humour un po' sadico che è tipico dei fiorentini di razza, di farci tradurre un brano dal greco tratto dal romanzo di Luciano ambientato sulla Luna e che è l'antenato della letteratura di SF.
Evidentemente si voleva divertire a vedere che cosa ne sarebbe venuto fuori. Noi tutti durante i compiti in classe «si copiava», cioè ci si consultava scambiandoci le copie a carta-carbone del compito, in équipes di quattro, a seconda della disposizione dei banchi. Il Professore, un uomo intelligente e di spirito, lasciava fare, leggeva il giornale e si limitava a qualche sbuffo risentito quando le consultazioni diventavano troppo rumorose. Ma in quella occasione, nonostante che i febbrili consulti si intersecassero per tutta la classe e che avessero piuttosto il tono delle diatribe, la sua impassibilità fu quasi totale; solo che qualcuno di noi ebbe l'impressione che ghignasse.
Il fatto è che la mancanza di pratica con qualsiasi cosa avesse un minimo di fantasia, secondo il clima burocratico della cultura scolastica, aveva precipitato tutti nella più nera disperazione: com'era possibile, se ricordo bene, che le foglie di quell'albero cantassero un motivo, o che si spostassero da un ramo all'altro cantando come uccelli? E cos'erano quelle numerose bocche ed eccentrici occhi degli animali appollaiati sulla suddetta pianta? Che specie di animali erano quelli? Per ciascuno di noi stava in agguato non soltanto l'errore di sintassi o di grammatica, ma si profilava l'ERRORE globale, il non aver capito un accidente, lo sbaglio di impostazione concettuale, perché probabilmente il tutto aveva un sottile significato filosofico, sotto sotto c'era qualche metafora troppo complessa per le nostre limitate risorse nel campo della filologia greca.
Il giorno in cui il professore riportò i compiti fu un giorno di risate amarognole, in cui l'ironia si accompagnava ad un tragico abbassamento della media trimestrale. Nessuno aveva avuto il coraggio civile di tradurre l'albero di Luciano come un albero. Chi ci aveva visto un tempio, chi una nave. Un'équipe di intelligentoni aveva interpretato il tutto come una battaglia di semi-dei, le bocche erano diventate caverne, le foglie giavellotti e così via, razionalizzando e mitologizzando.
Forse fu a causa di questa refrattarietà alla fantasia dell'ambiente scolastico - così intelligentemente messa in luce dal professore - e per naturale reazione, che durante una vacanza estiva mi innamorai del primo libro di SF che lessi. Si trattava di Cristalli Sognanti di Theodore Sturgeon.»
Il tempo passa, ma la passione per la fantascienza è tenace.
Oggi Filastò svolge la professione di avvocato penalista e da qualche anno si occupa di giornalismo, collaborando ad alcuni quotidiani. Dice che da oltre un secolo il periodo peggiore per fare il difensore è quello che viviamo, e che anche questa è una buona ragione per scrivere.
E finalmente l'interesse per lo scrivere vede protagonista la fantascienza: lo spunto per il romanzo viene da una trasposizione teatrale del romanzo I Viaggi di Gulliver di cui Filastò si occupò personalmente e che in seguito lo stimolò ad iniziare uno studio su Jonathan Swift. Molti anni dopo il germe diventa un'idea, e oggi un romanzo.
In La Proposta trovano posto tutte le esperienze dell'autore: il teatro echeggia nei magnifici dialoghi, incalzanti e credibili come raramente capita di leggere; la professione di penalista si riflette nella figura dell'avvocato dei «vaganti»; il giornalista è presente con il suo stile secco, essenziale, frizzante e piacevolissimo, e si ritrova soprattutto nella faticosa indagine che svolge il protagonista, alla caccia di una cospirazione addirittura paradossale nell'enormità del suo crimine. Infine il copy-writer è padrone assoluto del campo quando si tratta di passare alla fase promozionale della Proposta in quello che è forse il brano più perfetto di tutta l'opera, con il suo cinismo mostruoso eppure assolutamente credibile.
Abbiamo parlato dell'ambientazione, un futuro che può forse ricordare quello di Ranxerox , soffermiamoci un attimo sui personaggi. Ad un eroe pieno di incertezze, dal nome significativo di Degrado, un «insistente» di mezza tacca mezzo investigatore e mezzo leccapiedi del Palazzo, si contrappone un criminale che è tra le figure più memorabili del romanzo: il Signore dei Vetri, un colossale buongustaio, cinico, crudele e annoiato dei piaceri che gli offrono ricchezza e potere. Tra i due la storia si svolge parallelamente, il primo coinvolto in un'indagine più grande di lui ed il secondo che dispiega tutti i suoi mezzi per raggiungere uno scopo raccapricciante.
Accanto a Degrado e al Signore dei Vetri una sequenza composita di uomini e donne rappresenta ogni strato sociale della Megalops: dal capo della Polizia, ai drogati di sbroscia, agli attori itineranti, ai vaganti, gli unici non integrati nel sistema.
Chi sia poi a trionfare, se Degrado o il Signore dei Vetri, non ha poi molta importanza. Rimane comunque il quadro ammonitore di un'umanità degradata che subisce passivamente ogni abiezione senza neppure rendersi conto di quanto facilmente venga manovrata. Assurdo? Non dimentichiamo che quando Swift pubblicò la sua «Modesta Proposta» nel 1729, ci fu chi la prese seriamente in considerazione.
Ci sono più cose in Cielo e in Terra, Orazio, di quante ne possa sognare la tua filosofia, scrive Shakespeare. Ma forse più complesso del Cielo e della Terra è proprio l'animo umano.
Per tutti i curiosi pubblichiamo in appendice al romanzo il testo swiftiano da cui Filastò prende le mosse per questo romanzo. Ricordiamo, cosa che sorprenderà i lettori più giovani, che già nel 1966 la rivista di fantascienza Gamma lo incluse in sommario (nel n. 8) accanto a cinque o sei racconti più ortodossi, presentando Swift come «uno dei più venerati precursori della fantascienza».
Mauro Gaffo
Hai per caso un link di riferimento, per effettuare le suddette operazioni?
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